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Phanteks Enthoo Pro, siamo sicuri che sia l’entry level della famiglia? - Ventilazione e installazione impianti a liquido custom : Assemblaggio e cablaggio

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2Ciao a tutti lettori di XtremeHardware, oggi andremo ad analizzare il modello entry level dei cabinet appartenenti alla famiglia Enthoo, comprendente l’Enthoo Primo (link) e l’Enthoo Luxe e ai quali si aggiungeranno in futuro l’Enthoo Evolv e il Mini XL.Con questi cabinet Phanteks è entrata prepotentemente in questo settore con soluzioni innovative e una qualità superiore alla media, ottenendo davvero molti awards con il suo modello Enthoo Primo.Per soddisfare le esigenze di altri utenti Phanteks ha presentato altri due cabinet che sono inferiori sia a livello di dimensioni sia a livello di feature presenti. Il  Phanteks Enthoo Pro che recensiamo oggi è il modello PH-ES614P caratterizzato dal pannello laterale finestrato e dal PSU cover interno.

 

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Ventilazione e installazione impianti a liquido custom : Assemblaggio e cablaggio

Per quanto riguarda il raffreddamento ad aria il Phanteks Enthoo Pro offre diverse possibilità di configurazione.

 

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Sul frontale al posto della ventola da 200 fornita in dotazione (e che vedremo nel dettaglio in seguito) è possibile installare sia due ventole da 120mm che due da 140mm.

Sul Retro del case è presente una ventola da 140mm ed è possibile installare in sostituzione una ventola da 120mm.

Sul top del case invece c’è spazio fino a 3 ventole da 120mm o 140mm oppure per una da 200. Sul fondo del case invece vi è la predisposizione per due ventole da 120mm.

 

Le ventole fornite in bundle sono due: vediamole nel dettaglio.

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La ventola frontale è la PH-F200SP, volta a fornire buona pressione statica (fino a 1.04 mm H2O) con il suo design a 9 pale ed è dotata di un frame con angoli gommati per ridurre le vibrazioni. L’assorbimento a 12V è di 0,25 A (consumo 3watt) e la ventola ha un regime di rotazione che varia da 250 a 800 RPM.

A questo link si possono trovare tutte le informazioni a riguardo: http://www.phanteks.com/PH-F200SP.html

La ventola sul retro invece è la PH-F140SP, anch’essa in versione frame nero e pale bianche, e con la quale condivide anche il design a 9 pale e le caratteristiche “pinne” su di esse.

 

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La PH-F140SP ha un regime di rotazione di 1200 RPM a 12 V, e consuma 1,8 W. Maggiori informazioni su questa ventola al link seguente:

http://www.phanteks.com/PH-F140SP.html

 

Per quanto riguarda la dissipazione ad aria della CPU è possibile installare dissipatori aftermarket alti massimo 193mm. Per quanto riguarda gli AIO si possono comodamente installare i classici AIO con radiatore 240/280 sul top oppure i monoventola da 120/140, anche al posto della ventola posteriore.

Per quanto riguarda la possibilità di installare un impianto a liquido custom, così come abbiamo già fatto per il Silentium PC X90 Aquarius, vedremo le potenzialità dell Enthoo Pro, lasciandoci aiutare inizialmente dalle immagini esplicative presenti sul manuale.

 

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Per quanto riguarda la compatibilità con i radiatori, è possibile quindi installare queste tipologie di radiatori:

  • Frontale : 240, 200, 140 o 120
  • Top : 420 o 360, 280 o 240, 140 o 120
  • Retro : 120 o 140
  • Fondo: 240, 140 o 120

Dal punto di vista dello spessore dei radiatori installabili, sul top c’è uno spazio di circa 65mm tra la lamiera superiore e la scheda madre (limite per non andare a ostacolare eventuali connessioni come l’8 pin di alimentazione, solitamente posto nella parte superiore della mainboard).

E’ quindi possibile integrare un radiatore da 60mm (nel nostro caso un XSPC RX 360) ma senza ventole (lasciandolo quindi fanless), oppure un radiatore slim da 30 o 40mm con una serie di ventole in push o in pull. Sarebbe stato perfetto poter installare un radiatore da 45mm più una serie di ventole, ma lo spessore complessivo sarebbe di 70mm e andrebbe ad ostacolare sia la connessione 8pin che probabilmente gli slot RAM. Questo è un neo, sicuramente, ma date le dimensioni del case non si può pretendere di poter integrare facilmente radiatori molto spessi. D’altra parte, probabilmente Phanteks avrebbe fatto bene ad aumentare di poco più di un centimetro l’altezza, estendendo la compatibilità dei radiatori installabili anche a quelli non slim. Tuttavia la possibilità di poter montare radiatori tri-ventola da 360 o 420 permette comunque di avere una sufficiente massa radiante per dissipare potenti configurazioni.

Sulla parte frontale, invece, è possibile installare radiatori soltanto rimuovendo entrambi i cage per gli hard-disk (nel caso in cui si voglia installare un biventola), altrimenti lo spazio è di circa 30mm (quindi è possibile eventualmente installare un solo radiatore slim, senza ventole.

Sul fondo sono disponibili circa 7cm di spazio se si vuole conservare il PSU cover, ma bisogna rimuovere almeno un cage degli hard disk.

Il Phanteks Enthoo Pro ha in bundle una staffa per poter avvitare i supporti per vaschette cilindriche, accessorio sicuramente non comune tra i case di questa fascia di prezzo, ma neanche tra quelli di fascia superiore e che mette in evidenza come Phanteks abbia studiato il case anche per gli appassionati di watercooling.

 

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Possiamo dire che generalmente l’Enthoo Pro permette di installare facilmente un buon impianto a liquido, anche a doppio radiatore, pur dovendo scendere a compromessi. Comunque la possibilità di poter scegliere se installare radiatori su top, fondo e frontale garantisce all’utente finale la possibilità di scegliere in base alla propria configurazione. Tuttavia, se sul top ci fosse stato spazio a sufficienza per poter installare un radiatore da 45mm di spessore insieme a una serie di ventole, sarebbe stato davvero perfetto.

Nel nostro caso,  così come abbiamo visto nella recensione del SilentiumPC Aquarius X90 abbiamo optato per la configurazione dell’impianto più prestante possibile (tra l’altro lo stesso), e siamo dovuti scendere a determinati compromessi.

Sul top abbiamo installato un XSPC RX 360 da 62mm di spessore, tenendolo fanless ed arriva davvero a filo con il connettore 8pin.

 

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Abbiamo poi installato sul frontale un XSPC RX 240 da 60mm di spessore insieme a due ventole da 120mm, rimuovendo entrambi i cage degli hard disk (ricordando che nel caso ci sono due alloggiamenti posteriori per SSD o hard disk da 2,5” e che esistono a pochi euro degli adattatori per hard-disk da 3,5” da posizionare nei bay frontali eventualmente non utilizzati.

Abbiamo optato per una vaschetta cilindrica ma avendone a disposizione solo una da 250 abbiamo dovuto fare a meno del PSU cover. Viceversa optando per una soluzione più compatta si può sfruttare lo stesso PSU cover per poggiare il modulo pompa e vaschetta cilindrica oppure utilizzando la staffa fornita in bundle; ricordiamo che è possibile utilizzare anche una vaschetta da bay.

L’installazione dell’impianto è stata semplice e veloce, restando comunque sufficiente spazio per manovrare all’interno del case.


Nella nostra recensione siamo riusciti a montare insieme alla configurazione hardware, questo impianto a liquido.

 

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Per quanto riguarda il cablaggio siamo riusciti a collegare tutto l’hardware e il sistema di raffreddamento senza dover utilizzare delle prolunghe e servendoci dei numerosi ganci e delle fascette in dotazione (davvero comode perché è possibile aprirle e richiudere grazie al velcro) e abbiamo ottenuto un buon risultato, non avendo difficoltà a chiudere il pannello laterale dopo aver ultimato il cable management.

 

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Corsair

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