Ciao Mondo 3!

intro Un bel monitor 22” 16:9, full HD 1080p (cioè con una risoluzione di 1920x1080), a un prezzo di appena 150 euro. Impossibile? Sembra proprio di no. Abbiamo recensito per voi il Benq T2200HDA, cercando di carpirne i segreti e sviscerarne tutti i possibili difetti. Ne abbiamo trovato ovviamente qualcuno, ma, alla resa dei conti, il monitor è uscito completamente a testa alta dai nostri test.


Introduzione

Il prezzo e le caratteristiche del T2200HDA parlano da soli, chi ha bisogno di acquistare un nuovo monitor senza poter spendere una cifra superiore ai 200 euro, non può non vagliare questa proposta di Benq.
Prima di tutto perché è uno dei pochissimi monitor che attualmente permette una risoluzione di 1920x1080 su una diagonale di 22”. Sono pannelli di nuova fabbricazione con un pixel pitch (dimensione di un pixel) di soli 0.248mm, e Benq è stata una delle prime ad adottarli.
In secondo luogo perché presenta un'altra novità: il form factor di 16:9 in luogo del classico 16:10 finora utilizzato per i monitor widescreen. Una scelta che probabilmente vedrà larga diffusione nei prossimi anni.

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  • Perche 16:9?

Parlando di formati dei monitor spesso nascono forti dubbi e accese discussioni su quale sia il miglior formato dda utilizzare. Probabilmente dipende anche molto dal tipo di utilizzo che se ne fa. Cercheremo di rispondere qualche domanda piuttosto frequente.

  • Per applicazioni office non è meglio un 4:3?

Molte persone usano ancora monitor  4:3. In effetti per molti utilizzi potrebbe essere più versatile di un 16:10 o 16:9. Facciamo qualche esempio: per la navigazione in internet, in cui le pagine hanno sviluppo per lo più verticale, il monitor wide può essere piuttosto scomodo; con l'uso di toolbar nel browser lo spazio disponibile per la visualizzazione inizia a ridursi, specialmente se la risoluzione non è molto elevata. Molte applicazioni, come programmi di video scrittura e impaginazione in formato A4 beneficiano di una buona risoluzione verticale. Quindi in fin dei conti per un utilizzo da ufficio il 4:3 sembra ancora la scelta più ragionevole.

  • Quali sono dunque le motivazioni del formato widescreen?

La motivazione principale è in fin dei conti di natura umana. Il campo visivo dell'uomo è sicuramente più sviluppato in larghezza piuttosto che in altezza.
Solo per fare un esempio riporteremo una impressione personale.
Provando il monitor qui recensito, e provenendo da un monitor 19” 4:3, non ho fatto grossa fatica ad ambientarmi. Utilizzandolo per due giorni per internet e comuni applicazioni ho notato un po' di spazio laterale sprecato in alcune pagine internet, ma nulla di fastidioso. Tornando invece al 4:3 (a distanza di circa mezz'ora dall'ultimo utilizzo del 16:9) la prima sensazione è stata veramente sgradevole. I miei occhi si erano abituati a mettere a fuoco una zona più ampia laterale ed era come se mancasse qualcosa ai lati dello schermo!
Questo a riprova del fatto che il formato widescreen sia più adatto all'occhio umano.

Il widescreen è stato da sempre utilizzato nel cinema e in fin dei conti ha contribuito molto alla trasformazione dei televisori verso il formato 16:9, prima con i crt e poi con lcd e plasma.
In realtà alcuni formati del cinema sono ancora più allungati del 16:9. I rapporti più comuni sono quelli di 2,39:1 e 1,85:1. Questo porta comunque alla creazione di bande nere se visualizzati su uno schermo 16:9 ma di certo in modo molto meno accentuato rispetto a quanto avviene in un 4:3.

  • E il 16/10 che c'entra?

In fin dei conti è un formato come tanti che però non ha di certo aiutato ad uniformare il mercato. Inizialmente nato nei notebook si è presto diffuso anche come formato per monitor desktop ed è attualmente quello più diffuso soppiantando il formato 4:3.
Non c'è un motivo preciso per l'adozione di questo nuovo formato, probabilmente nei portatili è semplicemente dovuto a un migliore sfruttamento degli spazi.   Infine perché essendo una via di mezzo tra 16:9 e  4:3 risulta piuttosto versatile adattandosi sia ai film che alla navigazione.

  • Perché dunque un monitor 16:9 e non 16:10?

Sicuramente per uniformarsi all'aspect ratio delle TV 16:9, e in particolare allo standard Full HD 1080p utilizzato anche per i blu-ray. Stessa cosa si può dire per  la codifica MPEG-2 utilizzata nei DVD, anche se in questo caso viene effettuato uno scaling dovuto ai vincoli imposti dagli antichi standard PAL e NTSC utilizzati nella televisione europea e americana.
La necessità di uniformarsi, non è presente solo nei film ma anche nei giochi. La grande diffusione delle TV LCD 16:9 in abbinamento alle console porta inevitabilmente a sviluppare giochi che si possano adattare anche al pc. La trasformazione degli aspect ratio spesso però viene effettuato in modo poco diligente dalle software house che producono i giochi. I più appassionati sicuramente ricorderanno i problemi con Bioshock e FarCry 2, giochi che passando a 16:10 o 16:9 tagliano le bande superiori e inferiori dall'immagine invece completa in formato 4:3.
In conclusione possiamo affermare che, poiché la visione wide è quella più naturale per l'uomo, è giusto che internet e le altre applicazioni si adattino all'uomo e non che l'uomo si adatti ad esse.


Prodotto e confezione

Dopo un'abbondante introduzione, volta a spiegare un po' di evoluzione tecnologica dei monitor, passiamo ad analizzare in dettaglio il Benq T2200HDA.
La confezione è piuttosto semplice e il bundle si limita al cavo di alimentazione, al cavo VGA e ai manuali di istruzione in formato cartaceo ed elettronico.
La base è da montare, con un semplice meccanismo a incastro. L'aspetto del monitor con una cornice nero lucida è abbastanza curato e nel complesso è semplice e gradevole. In basso a destra troviamo i pulsanti per l'accensione e per effettuare le regolazioni tramite il menu OSD.
La vernice lucida è facilmente soggetta a sporcarsi con le impronte digitali, occorre quindi fare un po' di attenzione per mantenerlo pulito.

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Nel retro troviamo il connettore D-sub (cioè il classico VGA) e l'attacco per il cavo di alimentazione AC. Purtroppo assente ogni altra forma di connettività, ma ampiamente giustificata dal prezzo. Il modello T2200HD presenta invece anche la connessione DVI. Per avere anche la connessione HDMI bisogna invece puntare al modello E2200HD, ovviamente con un leggero sovrapprezzo.

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Caratteristiche tecniche

Riportiamo ora sinteticamente le caratteristiche tecniche dichiarata dalla Benq:

Dimensione dello schermo: 21,5”
Formato: 16:9
Risoluzione:1920x1080
Tempo di risposta: 5ms
Pixel Pitch: 0,248mm
Ingressi: D-sub
Angolo di visione:170°(Sinistra/destra) ; 160°(Alto/Basso)
Luminosità: 300cd/mq
Contrasto: 1000:1
Contrasto dinamico: 10000:1
Frequenza Orizzontale 30 ~ 83 (Hz)
Frequenza Verticale  50 ~ 76 (Hz)
Consumo Max: 47W
Dimensioni: 386.7x516.4x211.6 (mm)
Peso: 4.2 KG
L'inclinazione del monitor può variare tra -5° e 20°

Eviteremo di commentare banalmente i dati tecnici appena mostrati. In effetti alcuni dati come il contrasto, la luminosità, il tempo di risposta sono difficilmente valutabili in modo oggettivo e spesso è anche difficili utilizzarli come metro di paragone tra monitor di diverse marche. Cercheremo quindi di analizzare le prestazioni di questo monitor con l'ausilio dell'Eizo Monitor Test, un semplice software che permette di valutare il comportamento del monitor in situazioni particolarmente delicate.
Oltre ai test specifici riporteremo anche le nostre impressioni di utilizzo nelle applicazioni più comuni.




Menù OSD

Il menu OSD (acronimo che sta per On-Screen Display) è un menu che appare sovrapposto all'immagine del monitor e tramite il quale si possono facilmente impostare diversi parametri. Ormai da molti anni ha soppiantato i controlli manuali vista la semplicità di utilizzo e la molteplicità di funzioni che si possono realizzare con un numero limitato di pulsanti e con un semplice software interno al monitor che va a realizzare le variazioni dei parametri impostate dall'utente.
Tramite il pulsante Enter si può accedere e navigare nel menu, con l'ausilio dei due tasti freccia sinistra e freccia destra per spostarsi nel menu e cambiare i valori si impostazione. Per tornare al menu precedente si usa il tasto Exit.

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Le regolazioni presenti nel menu sono le seguenti:
  • Setup automatico:
- Equivale al tasto Auto presente sul monitor e aggiusta automaticamente l'immagine centrandola sullo schermo.
  • Luminescenza:
-   Luminosità: regola la luminosità (scala da 0 a 100) e in pratica agisce sulla retroilluminazione del pannello. Valore giudicato ottimale 71
-   Contrasto: regola il contrasto (scala da 0 a 100). Valore giudicato ottimale 75
  • Geometria:
Le seguenti voci servono ad allineare correttamente l'immagine sullo schermo:
- Posizione O. : Posizione orizzontale. Scala 0-100. Valore ottimale 50.
- Posizione V. :  Posizione Verticale. Scala 0-100. Valore ottimale 50.

Le seguenti voci sono molto importanti nei monitor LCD nel caso in cui si faccia uso di un segnale video analogico (come nel nostro caso). Infatti nel segnale analogico il segnale dellaluminanza è una forma d'onda continua e quindi deve essere ricampionato al momento della visualizzazione del singolo pixel. Se questo segnale non viene campionato con la giusta frequenza e fase rispetto al segnale prodotto dalla scheda video si vengono a creare degli spiacevoli artefatti. Il monitor presenta delle funzionalità automatiche per impostare questi parametri, ma non sempre l'autoregolazione è così efficiente. Per approfondire il problema rimandiamo a questo link: http://www.techmind.org/lcd/phasexplan.html
- Pixel Clock:  Scala 0-100. Valore ottimale 50
- Fase: Scala 0-100. Valore ottimale 60
  • Colore:
Consente di cambiare il colore dell'immagine.
- 9300°K
- 7500°K
- 6500°K
- Utente: Sono impostabili con scala 0-100 i colori R (rosso) G (verde) b (blu). Valore ottimale 100 su tutti e tre

OSD
Impostazioni riguardanti la posizione e il tempo di autochiusura del menù OSD:
  • Posizione O. : Scala 0-100. Default 50 (centrato)
  • Posizione V. : Scala 0-100. Default 50
  • Tempo OSD : Scala 0-30. Default 30
  • Lingua: Lingua del menù. 10 lingue disponibili. Italiano compreso.
  • Richiamo: Consente di reimpostare i valori di default.
  • Miscellanea:
  • Acutezza: Scala 1:5 da Nitido a Morbido
  • DDC/CI: Attivato/Disattivato. Sta per Display Data Channel / Command Interface. Quando attivato permette al monitor di comunicare le sue informazioni alla scheda video. Sia su VGA, DVI che HDMI, ci sono dei pin espressamente dedicati a queste informazioni.
  • Informazioni Visualizzazione: Mostra l'attuale risoluzione di funzionamento del monitor e la frequenza di aggiornamento.
  • DCR: Attivato/ Disattivato . Dynamic Contrast Ratio. Permette di raggiungere contrasti dinamici più elevati analizzando l'immagine e modulando di conseguenza la retroilluminazione e il passaggio di luce attraverso i pixel. L'aspetto negativo è che in alcuni casi potrebbe “bruciare” dettagli dell'immagine, che hanno sfumature poco discoste dal resto dell'immagine.
  • Modo Display: Non selezionabile
  • Selezione Input: Ovviamente è presente solo D-sub, non avendo in questo caso altri ingressi. Negli altri modelli con più ingressi permette di cambiare ingresso del segnale.


Test Generici

I test sono stati effettuati con la seguente piattaforma:

Configurazione Sistema di Prova

Processore:

Intel Core 2 Duo E6700

Scheda Madre:

Asus P5k-Premium

PSU:

CoolerMaster Greenpower 600w

Ram:

2x1GB A-data ddr2-1200

Scheda Video:

Ati Powercolor 4870 pcs+

Monitor:

Benq T2200HDA

Driver Video:

Catalyst 8.12

Sistema Operativo:

Windows XP SP3.

 



Abbiamo analizzato il comportamento del monitor nelle principali applicazioni di utilizzo, quindi programmi/navigazione, visione di film e giochi.
La prima, e forse unica, perplessità è sicuramente in merito all'utilizzo a risoluzioni inferiori a quella nativa. Provandolo con schede video ati su windows xp, le risoluzioni disponibili che si avvicinano di più al formato 16:9 sono le seguenti:

  • 1360x768 (molto simile a quella delle tv hd ready ma un po' troppo elevata per questo monitor)
  • 1400x900  (16/10)
  • 1680x1050 (16/10)
  • 1980x1020 (Nativa)

Il problema piuttosto evidente è che le risoluzioni intermedie sono 16/10 e non 16/9 e quindi vengono adattate allo schermo deformando l'immagine. In pratica l'immagine risulta piuttosto schiacciata, di qualità accettabile ma certamente inferiore a quella visualizzata a 1920x1080. Quindi il nostro consiglio è di utilizzarlo alla sua risoluzione nativa per poter avere una visione migliore e più fedele.
Ci auguriamo che in futuro sia i sistemi operativi che i driver video siano in grado di supportare risoluzioni intermedie più consone al formato 16:9. D'altra parte monitor di questo tipo sono tra i primi a essere commercializzati se non teniamo in conto la possibilità di utilizzare una tv full hd come monitor.

In tutti gli applicativi la grande risoluzione orizzontale permette di gestire molte finestre e schede contemporaneamente.
Ottimo il comportamento nella riproduzione di film, durante i quali si può sfruttare anche l'impostazione DCR per il contrasto dinamico. Tale impostazione  abbassa la retroilluminazione del pannello nelle scene più buie per ottenere un nero più profondo e la aumenta nelle scene più luminose. Sconsigliamo invece l'utilizzo per le comuni applicazioni in quanto l'abbassamento la variazione della retroilluminazione risulta piuttosto fastidiosa e fin troppo vistosa. D'altra parte il contrasto del monitor è già molto elevato anche senza DCR. Valori ottimali di utilizzo di luminosità e contrasto si aggirano intorno al 70-80% delle capacità del monitor.
Abbiamo provato la riproduzione di contenuti full HD in cui il monitor esprime il massimo di se, anche a distanza piuttosto ravvicinata.

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Buona la resa anche nei giochi, sebbene il target del T2200HDA non sia quello dei videogiocatori più esigenti.
Infine qualche commento sull'angolo di visione, complessivamente buono anche se mostra variazioni di contrasto specialmente nella direzione verticale. Nulla di fastidioso per un utilizzo normale, ma piuttosto problematico per chi necessita di una resa di colori molto fedele. D'altra parte i professionisti si rivolgono a ben altri modelli e fasce di mercato prediligendo si solito pannelli PVA.
Tre fotografie, di cui due dal basso e una dall'alto in cui si può notare un po' di alterazione del contrasto di colori:

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Le striature sono ovviamente dovute alla macchina fotografica e non al monitor.


Eizo Monitor Test

L'Eizo Monitor Test si suddivide in 24 diverse schermate, tramite le quali si possono evidenziare alcuni potenziali difetti del monitor, che in alcuni casi si possono anche correggere regolando i parametri di luminosità e contrasto, o altri  parametri di regolazione più avanzati quali il phase e il clock.
Analizziamo le varie schermate nell'ordine in cui si presentano nel test:

1) Schermata di test: La prima è una semplice schermata di test che ricorda un po' la vecchia schermata di test per la televisione. Viene consigliato di effetture l'auto-regolazione del monitor su questa schermata.

2)Schermata nera: la schermata nera permette di individuare un difetto comune degli LCD: il cattivo isolamento della retroilluminazione sui bordi e sugli angoli che provoca fastidiosi aloni più luminosi, particolarmente evidenti nelle schermate nere. Il risultato del Benq T2200HDA è piuttosto soddisfacente, mostrando una sottile alone leggermente più luminoso al di sotto del bordo superiore dello schermo. Tale alone risulta comunque appena percettibile solo da alcune angolazioni.

3-4-5-6)Schermate rispettivamente bianca, rossa, verde e blu, in cui è possibile notare possibili pixel bruciati o subpixel. Essendo un monitor nuovo ovviamente non ne abbiamo trovati, anche se la possibilità che si verifichino nelle prime ore di vita del monitor non è del tutto remota.

7-8-9)Schermate moire. Queste tre schermate servono a impostare la regolazione del phase e del clock. Le schermate consistono in un'alternanza di pixel bianchi e neri che dovrebbero portare a visualizzare una schermata grigia senza la presenza di bande o oscillazioni. Il risultato è ovviamente buono a 1920x1080 e in caso di sfarfallio, si può facilmente regolare con l'auto-adjust o manualmente agendo soprattutto sul parametro di fase. Risulta invece impossibile ottenere un risultato privo di bande nelle risoluzioni intermedie in formato 16/10 proprio a causa dell'adattamento forzato. A 1360x768 risoluzione più vicina a quella 16:9 il risultato presenta ancora qualche piccolo difetto, ma di entità assolutamente minore. Questi test risultano particolarmente importanti dal momento che siamo costretti ad utilizzare una connessione analogica che porta a problemi di questo tipo. Con le connessioni digitali DVI e HDMI ovviamente il problema di phase e clock non sussiste.

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10-11)Schermate per la geometria e la convergenza: la prima di queste due schermate è bianca a quadrettature nere e cerchi ed è utilizzata per visualizzare possibili distorsioni delle linee rette e circolari. E' un test importante soprattutto per i monitor CRT. La seconda schermata è invece il negativo di questa. Essendo questa volta le linee di colore bianco permette di controllare se i subpixel blu rossi e verdi con cui viene formato il pixel bianco sono perfettamente sovrapposti. Non è stato notato alcun difetto.

12)Schermata di luminosità e contrasto: bande verticali dal nero al grigio per regolare luminosità e contrasto in modo tale da poter distinguere le gradazioni senza però eccedere con un contrasto troppo elevato che può essere piuttosto fastidioso per la vista.

13)Ancora una schermata per la geometria dello schermo

14)Schermata per il contrasto: Un maggior livello di grigi rispetto alla schermata 12. In scala 0-255 , l'unico quadrato a non essere distinguibile (anche aumentando al massimo il contrasto è stato quello di colore 3. Sinceramente riteniamo inutile un contrasto addirittura più elevato di quello di questo monitor perché risulta molto fastidioso alla vista.

15-16)Ancora contrasto e geometria.

17)Schermata per la convergenza. Croci verdi rosse e blu allineate. Poiché ogni pixel è composto da subpixel rossi verdi e blu attraverso questo test si può verificare la corretta sovrapposizione dei subpixel. Il risultato non è di certo ottimo poiché si nota abbastanza evidentemente (almeno osservando da vicino, visto che i pixel sono davvero piccoli) che i subpixel non sono affatto allineati sulle linee verticali. Si nota che i sub pixel rossi sono quelli più decentrati verso sinistra, in mezzo ci sono i subpixel verdi e a destra i subpixel blu. Buono invece l'allineamento orizzontale.

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18)Ancora convergenza: Punti bianchi su schermo nero. Avvicinandosi molto allo schermo si può notare il subpixel rosso e quello blu che “fuoriescono” a sinistra e a destra dal punto bianco, che come già evidenziato nella precedente schermata  non sono perfettamente sovrapposti.

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19)Tempo di risposta: dei quadrati di colore impostabile a piacere scendono con velocità di 800 – 400 – 200 -100 pixel / secondo.
Un buon monitor dovrebbe evitare di mostrare scie dovute al transitorio di spegnimento del pixel (o meglio del subpixel). Sebbene la tecnologia attuale permette di minimizzare questo effetto spesso un minimo di scia è dovuto non tanto ai limiti tecnologici quanto a ai limiti fisici dell'uomo. La persistenza delle immagini sulla retina spesso crea in qualche modo questo effetto di scia, e quindi è difficile valutare un buon monitor su questo parametro. Per quanto riguarda questo monitor si nota un po' di scia sul quadrato a velocità 800 pixel al secondo, ma forse solo con una foto con bassi tempi di otturazione si può davvero valutare l'entità di questa problema. In fin dei conti ci sembra inutile che un monitor abbia prestazioni migliori dei propri occhi, a meno che una particolare tecnologia non riesca ad evitare il fenomeno di persistenza sulla retina con qualche accorgimento particolare. Benq stessa si è mossa in questa direzione con la tecnologia AMA-Z, ovviamente su monitor di fascia alta.

20)Test per distinguere i colori: un quadrato di colore variabile è presente al centro dello schermo con colore del tutto simile. Il monitor deve essere in grado di distinguere tra i due colori seppur con differenza di un solo punto in scala 0-255 (profondità di colore 8 bit per ciascun colore, tipica per tutti i monitor). Il risultato sembra buono, riuscendo a distinguere bene anche variazioni minime.

21)Gradiente di colore: da sinistra verso destra, dovrebbe essere omogeneo senza visualizzare strisce. Risultato abbastanza buono. Da vicino si notano strisce piuttosto sottili, forse dovute all'ampiezza stessa del monitor e quindi alla mancanza di abbastanza intervalli di colore da visualizzare.

22-23)Testo nero su sfondo bianco e testo bianco su sfondo nero. Le lettere “e” della parola test potrebbero essere quelle più soggette ad artefatti. Risultato ottimo a 1920x1080, qualche ombra con le risoluzioni 16/10, segno di un adattamento davvero un po' forzato.

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24) Angolo di visione: Quadrati colorati su sfondo colorato. Va controllato il colore da diversi angoli di visuale. Ai lati non si hanno particolari aberrazioni cromatiche, si notano variazioni più evidenti rispetto alla direzione verticale.
Tra la visione dall'alto e quella dal basso ci sono variazioni di contrasto abbastanza forti, anche se il monitor è perfettamente intellegibile da qualsiasi angolazione.

In conclusione a questi test possiamo dire che il monitor non è certo di qualità perfetta, ma senza dubbio di ottima qualità per la fascia in cui si colloca. D'altra parte il software di test è sviluppato dalla EIZO, azienda che produce monitor high end dai costi assolutamente non comparabili a quelli di questo monitor.

Nota: La qualità delle fotografie non è certo tale da permettere di giudicare con accuratezza il monitor, in quanto presentano rumorosità e aberrazioni dovuti alla macchina fotografica e non al monitor. Quindi le foto sono da intendersi come  integrative più che esplicative.


Test sul consumo

Abbiamo verificato il consumo di questo monitor attraverso un misuratore di potenza. I dati rilevati sono stati di 42W alla massima luminosità e di 20W con luminosità al minimo. Per un utilizzo ottimale del dispositivo con luminosità al 70% il consumo rilevato è stato di circa 34W.
Ovviamente ricordiamo che altri parametri quali il contrasto o il colore delle immagini visualizzate non incide affatto sul consumo del monitor LCD, in quanto l'assorbimento di potenza è dovuto essenzialmente alla retroilluminazione del pannello. Quindi uno sfondo nero non è di alcun aiuto nel risparmio energetico.
I valori di assorbimento in idle si sono mostrati inferiori a 1W per quanto il nostro strumento non sia abbastanza accurato per misurare potenze così contenute.


Conclusioni
Gold


Prestazioni : 4,5 stelle - copia 2
Rapporto qualità/prezzo: 5 stelle - copia
Complessivo : 5 stelle - copia




Dopo aver provato questo monitor non possiamo che rimanere pienamente soddisfatti da questo prodotto. Qualche piccolo difetto sulla qualità e l'assenza di connettori alternativi al D-sub sono pienamente bilanciati dall'interessantissimo prezzo di circa 150 euro. Anche l'aspetto estetico è molto invitante. La garanzia offerta da Benq su questo prodotto è di 3 anni.
Consigliato per chi usa il pc per vedere film ma anche per chi cerca un monitor ad alta risoluzione, sia per giocare senza grosse pretese, sia per lavorare non in ambiti di grafica professionale. Purtroppo è piuttosto scomodo da utilizzare a risoluzioni diverse da quella nativa, in cui si nota la mancanza di risoluzioni intermedie facilmente scalabili per il formato 16:9, per evidenti limiti dei driver più che del monitor.

Leonardo Angelini, Maurizio Caon

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