Ciao Mondo 3!

gchanger360Il PHOBYA G-CHANGER 360 è un radiatore triventola dalle interessanti caratteristiche. Grazie alla sua qualità costruttiva permette di dissipare il calore di un buon impianto a liquido. In questa recensione ne analizzeremo le caratteristiche e le performance.

 

 

 

 

phobya-logo

 

Phobya è un’azienda che si è imposta sul mercato sia per la completezza del suo catalogo dedicato al watercooling, sia per la qualità che accompagna i suoi prodotti. Il radiatore, come componente di un circuito di raffreddamento a liquido, ha particolare importanza perché la sua funzione è appunto di irradiare il calore immagazzinato nel liquido verso l’esterno. E’ evidente quindi che sottovalutare un componente così importante non ha molto senso ed è anche controproducente. Tornando all’oggetto della nostra recensione, dal punto di vista estetico il radiatore si presenta abbastanza in linea con gli altri modelli realizzati da altre case. Phobya ha scelto di personalizzare i suoi radiatori con il marchio inciso sulla fascia laterale, garantendone la provenienza.

 

001a

 

Dal punto di vista costruttivo diciamo subito che il prodotto è impeccabile, come da sempre ci ha abituato lo standard qualitativo Phobya, e tra le interessanti caratteristiche troviamo un accorgimento che agevola l’utente nella scelta del posizionamento all’interno/esterno del case. Approfondiremo questi dettagli nelle prossime pagine. Non vi resta che continuare la lettura di questo articolo per scoprire se veramente il prodotto Phobya è in grado di competere con i più blasonati brand del settore!

 


Presentazione del prodotto e Contenuto

L’imballo a prima vista appare elegante, con la scatola che riporta foto e modello del prodotto. La robustezza della confezione, nonché la protezione che offre il polietilene espanso al radiatore in cui è avvolto, evitano brutte sorprese all’acquirente. Avremmo apprezzato se il radiatore fosse stato ulteriormente sigillato e chiuso ermeticamente in una busta, per proteggerlo dagli agenti atmosferici che vanno ad intaccare il rame, materiale di cui è composto. Oltre alle classiche viti sia corte che lunghe, Phobya offre all’acquirente 3 guarnizioni antivibrazione da frapporsi tra il radiatore e le ventole.

001b 002 003 004

Ma passiamo a descrivere in dettaglio le caratteristiche tecniche del radiatore.

 


Caratteristiche tecniche

La prima cosa che cattura la nostra  attenzione è il duplice attacco che permette all’utente massima libertà d’installazione senza ricorrere a raccordi a curva che come sappiamo offrono una certa resistenza al passaggio del liquido. Questa caratteristica è particolarmente interessante, dal momento che non tutte le aziende offrono questa versatilità nell’installazione. Lo strato di verniciatura del radiatore non inficia la dissipazione, poiché è estremamente sottile. Il peso netto del solo radiatore, senza raccordi e tappi, è di 1470 gr.

005

I 4 tappi in plastica che vanno a chiudere i fori da G 1/4” con filettatura classica M3 permettono l’installazione di 2 tappi con sensore (nei 2 fori rimasti liberi). Il radiatore ha una lunghezza di 41,5 cm per una larghezza di 12,6 cm e uno spessore di 6 cm.  Il radiatore ha una struttura di ben 12 vasche idrodinamiche con una maglia fitta di 4 lamelle per centimetro.

006 007

Possiamo dire che il Phobya G-Changer 360 ha tutte le carte in regola per competere con i suoi concorrenti più agguerriti. Oltre ai fori per il liquido abbiamo i 12 fori filettati per lato che permettono il montaggio di 3 ventole da 120 mm per lato. Massima libertà all’utente che può realizzare una struttura chiamata in gergo “a panino”, ossia in termini più tecnici Push-Pull. E’ possibile inoltre aumentare l’efficienza del flusso d’aria con dei distanziatori.

Schema di montaggio

008

Il montaggio nel case, sia verticale sia orizzontale, è facilitato dai doppi fori per l’ingresso/uscita del liquido. Unico consiglio che possiamo dare per la pulizia del G-Changer è di lavare l’interno del radiatore con della soluzione di tipo acqua e aceto e successivamente sciacquarlo abbondantemente con normale acqua corrente. Non dimenticatevi di montare tra le ventole e il radiatore (o il distanziatore) gli spessori in neoprene forniti in dotazione per diminuire le vibrazioni e quindi il rumore generato dall’effetto rotativo delle pale di certi tipi di ventole. Attenzione inoltre nel montare i 2 tappi dotati di O-Ring sui fori che non utilizzate, poiché solo 2 dei 4 tappi hanno la guarnizione.

 


Sistema di prova e metodologia di test

Al fine di uniformare e rendere quanto più attendibili i risultati, i test sono stati condotti con una temperatura ambiente di circa 18° C rilevati tramite termometro digitale. Qualora la temperatura fosse più bassa/alta sono state calcolate le differenze e apportate le dovute variazioni ai risultati. Per mettere sotto stress il radiatore è stata sviluppata una potenza complessiva determinata dalla CPU e dalla GPU sotto overclock di circa 550  Watt. Per generare tale assorbimento di corrente e calore, è stata usata una CPU i7 975EE raffreddata tramite waterblock EK SUPREME HF Cu che, sotto overclock alla frequenza di 4014 MHz, genera un consumo di circa 220 Watt. I 330 Watt assorbiti dalla GTX480, liquidata tramite waterblock full cover della Koolance VID-NX480, sono stati ottenuti overclockando la GPU alla frequenza di 801 MHz.

Come accennato sopra per sollecitare i due componenti primari sono stati usati appositi programmi. LinX per il processore, molto apprezzato in rete come programma di torture test, si basa sulle librerie Linpack e consente di stressare la CPU per verificarne la stabilità di funzionamento portando il carico su di essa al 100% su tutti i core sia fisici che logici. La sua efficienza è dimostrata dal fatto che è molto difficile completare con successo i cicli impostati. A conferma di ciò è la temperatura generata dalla CPU una volta avviato il test, un vero torture test. A titolo di paragone rispetto a Prime95 le temperature massime raggiunte da LinX sono superiori di 3° – 5°. Per sollecitare la GPU Fermi GF100, è stato usato il programma Furmark. Furmark è conosciuto in rete principalmente per verificare la stabilità della VGA sotto stress,  è basato sulle librerie OpenGL ed utilizza speciali algoritmi che portano il calcolo computazionale della GPU al 100%. Abbiamo eseguito più livelli di test, iniziando con la sola CPU e con la VGA esclusa dall’impianto a liquido poiché raffreddata ad aria.  Quindi abbiamo sottoposto la CPU ad overclock in modo da vedere la scalabilità in termini di efficienza del radiatore. Non contenti e visti gli ottimi valori ottenuti, abbiamo reso la situazione ancor più critica, raffreddando a liquido anche la VGA e rilanciando i test sia a default (CPU e VGA) che sottoposte ad overclock. Per verificarne l’efficacia e la bontà, il radiatore Phobya è stato messo a confronto con due modelli: il TFC X-Changer 360 e l’ALPHACOOL NexXxos Xtreme III Rev.2. Per la rilevazione delle temperature in ingresso ed in uscita dal radiatore, sono stati usati due sensori passanti della Aquacomputer, mentre per il rilevamento delle temperature interne ai chip ci siamo avvalsi degli ottimi sensori interni presenti sia sulla CPU che sulla GPU.

Passiamo ad elencare al componentistica hardware usata per i test. In elenco i componenti principali:

009a

Di seguito invece la componentistica usata nell’impianto a liquido:

009b

I test sono stati condotti utilizzando LinX per la durata di 100 cicli, una durata più che sufficiente affinché il circuito giungesse a regime come temperature.

010

Per la VGA è stato usato come detto Furmark in modalità Burst (test di stabilità) a risoluzione FullHD 1920x1080. Il seguente screenshot è un esempio di come i due programmi di stress insieme sono stati in esecuzione contemporaneamente.

011


Risultati del Test

Partiamo con la presentazione dei risultati comparativi raffreddando la sola CPU sia con freq. a default sia sotto overclock a 4014 MHz,  mostrando le differenze rilevate sulla temperatura del liquido in entrata e all’uscita dal radiatore. Ci sembra irrilevante segnalare anche le differenze sul processore, ma possiamo dirvi che siamo in un range tra i 45° a riposo e gli 80° in full load.

 

012

In seguito abbiamo ulteriormente incrementato il carico in termini di watt (calore da dissipare) inserendo anche la scheda video nell’impianto a liquido. La GTX480 è riconosciuta da tutti anche come una scheda video molto “calda”. Vediamo quindi come si comporta il nostro radiatore. Con entrambe i componenti a frequenze di default abbiamo riscontrato  un distacco non significativo, all’incirca 6° in più. Quindi abbiamo effettuato i test con entrambi i componenti sotto overclock, la CPU sempre a 4014 MHz mentre la GPU a 801 Mhz; ricordiamo che la freq. di default per quest’ultima è di 700 MHz.

Ecco i risultati ottenuti:

 

013



Conclusioni

 

Siamo rimasti molto soddisfatti dal radiatore G-Changer 360, che non fa altro che confermare la qualità dei prodotti Phobya. Con una spesa ci circa 60€ potrete aggiudicarvi questo radiatore dalle ottime caratteristiche. Il peso non è eccessivo, garantisce un’estrema libertà nel montaggio grazie ai doppi fori di cui è dotato. Altro punto a favore sono le guarnizioni antivibrazione incluse nella confezione che aiutano a ridurre il rumore prodotto dalle ventole. Le maglie non sono molto fitte e questo comporta un duplice guadagno: consente d’incrementare la portata d’aria che attraversa il radiatore e non obbliga l’utente a scegliere ventole particolarmente prestanti e quindi più rumorose.

Potete acquistare il radiatore Phobya al seguente indirizzo:

Aquatuning: Phobya G-Changer 360 Ver. 1.2 nero

 

PRO:

-          Qualità

-          Dotazione a Corredo

-          Resistenza dello strato smaltato ai graffi

-          Garanzia

-          Prezzo

 

 

CONTRO:

-          Strozza leggermente il Flow Rate

-          Non compete con i più blasonati anche se il distacco è minimo


oro

 

Prestazioni : 4 stelle
Rapporto qualità/prezzo: 5 stelle
Complessivo : 4,5 stelle

Un ringraziamento va ad Aquatuning per l’invio del radiatore.

Valter d’Attoma

Pubblicità