Cari lettori di Xtremehardware, oggi vi presentiamo finalmente il V roundup delle ventole ! Era in atto da molto tempo, e purtroppo preannunciamo che ci sono stati una serie di problemi tali da rendere impossibile un aumento del numero dei sample analizzati, o la stesura di nuovi ed interessanti test, che avevamo in mente. Comunquue sia, parliamo appunto di numeri: in questo articolo troverete l'analisi di 69 modelli di ventole, testate ad 800 RPM ed al massimo dei giri di rotazione. Oltre a questo sono state analizzate anche a livello acustico, e se non bastasse vi saranno mostrati anche modelli da 180, 200, 250, e addirittura 300mm ! Troverete anche un capitolo dedicato a dei sistemi di isolamento vibrazionale, del marchio Airen. In totale per la sola stesura di questi 5 roundup è stato necessario mettere sotto carico la nostra piattaforma per 138h, pari a 5.75 giorni consecutivi. I numeri parlano chiaro, ma lasciamo che parlino anche le immagini, e le informazioni a corredo. Buona lettura, e grazie per l'attenzione !
Nel seguente elenco potrete trovare tutti i modelli analizzati in questo quinto roundup:
300mm
- Airen 300 Monster Fan (gentilmente concessa da Airen)
250mm
Airen 250mm Monster Fan (gentilmente concessa da Airen)
200mm
- Airen 200mm (gentilmente concessa da Airen)
180mm
- Airen 180mm (Gentilmente concessa da Airen)
- Enermax Apollish 180mm LED Blu (Gentilmente concessa da Enermax)
- SilverStone AP 182 (Gentilmente concessa da SilverStone)
140mm
Airen 140 (gentilmente concessa da Airen)
Airen 140 adv double fan (gentilmente concessa da Airen)
Bitfenix Spectre 140 LED Blue (gentilmente concessa da Bitfenix)
SilverStone AP 141 (Gentilmente concessa da SilverStone)
120mm (e minori)
- Airen 120s (gentilmente concessa da Airen)
- Airen 120 double fan (gentilmente concessa da Airen)
- Airen 120 standard (gentilmente concessa da Airen)
- Bitfenix Spectre 120 LED Blue (gentilmente concessa da Bitfenix)
- Enermax Everest Advance (gentilmente concessa da Enermax)
- Enermax Cluster Advance (gentilmente concessa da Enermax)
LINK ALL'ARTICOLO PRECEDENTE (IV ROUNDUP DELLE VENTOLE DI XTREMEHARDWARE.COM): http://www.xtremehardware.com/cooling/air/xtremehardware-presenta-iv-roundup-ventole-120-140mm-giugno-2013-201306178781/
LINK AL TERZO ROUNDUP: http://www.xtremehardware.com/cooling/air/terzo-roundup-ventole-120-140-e-150mm-201301248161/
LINK AL SECONDO ROUNDUP: http://www.xtremehardware.com/cooling/air/xtremehardware-roundup-2012-ventole-120mm-parte-ii-201209037404/
LINK AL PRIMO ROUNDUP DELLE VENTOLE: http://www.xtremehardware.com/cooling/air/xtremehardware-presenta-roundup-ventole-2012-201207117270/
Organizzazione dell’articolo
Nel prossimo capitolo troverete la lista completa dei modelli analizzati nel banco di prova ma vi invitiamo a leggere anche gli altri roundup in quanto sono stati recensiti molti altri prodotti. Successivamente, vi mostreremo la piattaforma di test per le soluzioni di ventilazione di Xtremehardware. Prima di procedere con le misurazioni di temperatura, vogliamo descrivere in modo sommario alcuni dei più importanti elementi in una ventola, per poi analizzare brevemente i modelli in esame, riportandone in sequenza le principali caratteristiche tecniche e suddividendoli in base alla marca. Al termine della descrizione tecnica dei modelli presi in esame, potrete osservare i test di temperatura, nonché ii livelli di emissione acustica e quindi sarà possibile farsi un’idea sulla tonalità e sui potenziali problemi. Tutte le ventole verranno testate su una vecchia gloria, il Thermalright TRUE Copper 1366, che vi mostriamo:
Roundup V delle ventole di Xtremehardware Scritto da Matteo Trinca in data 28 Marzo 2014. Voto: 5.
In questo capitolo saranno elencati i modelli testati fin d’ora a livello termico e acustico. Ricordiamo che non è la lista completa poiché molti altri sono stati recensiti ma NON testati sulla piattaforma di carico, quindi per ragioni di fruibilità non saranno evidenziati qui. Purtroppo non è stato possibile testare tutti i modelli per via del fatto che questa piattaforma non era stata ancora messa in piedi all’atto della recensione, quindi abbiamo ritenuto opportuno analizzare tutti i modelli in nostro possesso, al fine di inserirli nella comparativa. Vogliamo realizzare una delle più grandi comparative attualmente esistenti, sul dissipatore più impegnativo e con il più fine discernimento, grazie al fatto che questo modello di dissipatore è interamente in rame, e rappresenta il NON PLVS VLTRA della progettazione per radiatori a singola torre, ad aria. 1.8Kg di rame non sono affatto pochi, se posti con la scheda madre in verticale sono capaci di deformare irrimediabilmente il PCB, ragion per cui potrete intuire che siamo di fronte ad una situazione a dir poco estrema. Per ovvie ragioni il dissipatore è stato installato su un banchetto di test orizzontale, con impronta termica controllata ogni volta, standard e immutata per l’intera sessione di test. In ogni roundup infatti il dissipatore non viene mai smontato dalla piattaforma, anche se ciò si è dimostrato essere irrilevante data la procedura di test standardizzata ed uniforme.
150mm (analizzate a livello termico ed acustico)
- Thermalright TY-150 PWM
- Noctua NF-A15 PWM
140mm (analizzate a livello termico ed acustico)
- Airen RedWings 140
- Airen hAiBridWings 140s
- Akasa Viper S-Flow
- Bitfenix Spectre 140 LED Blue
- Cougar CF-V14H
- Noctua NF-A14 ULN
- Noctua NF-A14 FLX
- Noctua NF-P14 PWM
- Nzxt 60-FN14B-SGB
- Nzxt 60-FN14B-SNB
- Noiseblocker NB-BlackSilent PRO PK-3
- Phanteks PH- F-140S PWM
- Prolimatech Aluminum 140mm
- Scythe Glide Stream 1600RPM – SY1425HB12H
- Scythe Glide Stream 1300RPM PWM – SY1425HB12M-P
- Scythe Glide Stream 800RPM – SY1425HB12L
- Scythe SM1425SL12LM-P
- SilverStone AP 141
- Thermalright TY-141 PWM
- Xigmatek XAF-F1451
- Xigmatek XAF-F1453 LED
120mm (analizzate a livello termico ed acustico)
- Airen hAiBridWings 120s
- Airen 120 DualWings 120s
- Airen 120 standard
- Akasa Air Ripper – Piranha PWM
- Akasa Apache PWM
- Akasa Viper PWM
- Alphacool 120mm
- Antec TrueQuiet Pro 120
- Arctic Cooling F12 PWM
- Bitfenix Spectre 120 LED Blue
- Coolink SWiF2 120P HDB PWM
- Coolink SWiF2-1200 RPM 800 HDB NON-PWM
- Coolink SWiF2-1201 RPM 1200 HDB NON-PWM
- Enermax Cluster Advance
- Enermax Everest Advance
- Enermax Vegas DUO 120mm
- Enermax Vegas TRIO 120mm
- Enermax Twister Bearing Tech ED122512H-PD
- Gelid Wing12PL 120 Blue Led
- Gelid SLIM 12 UV BLUE
- Gelid SLIM 12 PL BLUE PWM LED
- Jou Jye BW-1238B-PWM
- Noctua NF-F12 PWM
- Noctua NF-P12 PWM
- Noctua NF-S12A FLX
- Noctua NF-S12A ULN
- Noctua NF-S12A PWM
- Nanoxia FX-2000
- Nzxt 60-FN12C-SUB 1400RPM
- Nzxt 60-FN12C-SNB 1400RPM
- Phanteks PH F-120S PWM
- Reeven Coldwing Silent Performance with PWM RM1225S15B-P 800/1500RPM
- Reeven Coldwing Silent RM1225S08B 800RPM
- Reeven Coldwing Performance RM1225S20B 2000RPM
- Reeven Coldwing Performance PWM + HI/LOW Switch. RM1225S20B-PS 800/1300RPM
- Scythe Gentle Typhoon 3000
- Scythe Gentle Typhoon 4250
- Scythe Gentle Typhoon 5200
- Scythe Glide Stream 1900RPM PWM – SY1225HB12SH-P
- Scythe Glide Stream 1600RPM – SY1225HB12H
- Scythe Glide Stream 1300RPM PWM – SY1225HB12M-P
- Scythe Glide Stream 800RPM – SY1225HB12L
- Silenx iExtrema 120mm
- Silverstone AP123
- Xigmatek XAF-1254 LED
- Xigmatek XAF-F1256 LED
Ora analizziamo la procedura di test di Xtremehardware inerente ai sistemi di ventilazione.
Data la necessità di compiere misurazioni approfondite per quanto riguarda la rumorosità di questi sistemi, abbiamo acquistato un fonometro molto interessante, che forse in futuro ci permetterà persino di analizzare gli spettri di frequenza dei modelli presi in esame. Al fine di rendervi un servizio migliore, sono state studiate diverse possibilità nella misurazione ed è stato scelto di posizionare la sonda ad una distanza di 30cm. Sebbene quest’ultima possa sembrare dissimile alla distanza media di utilizzo nei normali personal computer, che ammonta di solito ad almeno 50cm, questa distanza ci ha permesso di discernere tra i diversi modelli con una maggiore precisione di fondo, e quindi permettendo anche l’analisi di minuscole differenze che possono esistere tra modelli simili, quasi impercettibili. La rumorosità ambientale è pari a circa 33.2 dBA (con uno scarto del 2.5% in positivo in certi casi) e il microfono è posto frontalmente alla ventola, senza il minimo intralcio o assorbimento del rumore tra i due elementi. Questo implica che in situazioni normali, dove invece la ventola è inserita all’interno di un cabinet, e a maggior ragione sotto a un tavolo, la situazione sarà decisamente migliore sotto il punto di vista armonico, a patto che non ci siano altre fonti di rumore, turbolenza o vibrazione.
I valori mostrati saranno quindi perfettamente comparabili tra loro e forniranno una stima realistica del rumore; oltre a questo le misurazioni sono riportate nella scala dB(A), ovvero il valore di rumorosità è adattato alla curva di sensibilità dell’orecchio umano. Ci teniamo a precisare che sono molti i portali in cui viene misurata la rumorosità tramite fonometri dedicati, purtroppo però sono presenti molte problematiche, ignote ai più, che rendono tali misurazioni approssimative:
- la presenza di fonometri di dubbia qualità e precisione
- l’assenza di una corretta calibrazione dello strumento
- l’assenza quindi di certificati di calibrazione conformi alle normative comunitarie
- l’assenza di una struttura dedicata, fonoisolante, per il contenimento dei rumori ambientali
- l’assenza di una corretta scala di misurazione
- l’assenza del valore della rumorosità ambientale, come parametro di test
Tutti questi elementi purtroppo portano a un’analisi solamente soggettiva della qualità di un prodotto, e come è prassi nel mondo scientifico, le valutazioni soggettive, se non basate su dati sperimentali, hanno ben poco valore. Il nostro fine è fornirvi una stima appropriata, nei limiti della nostra strumentazione e delle nostre capacità. Purtroppo al momento non è possibile attrezzare una camera anecoica propriamente detta, ma siamo in cerca di nuove soluzioni in tal senso.
Noi possiamo garantirvi:
- la presenza di un fonometro di qualità, preciso e con caratteristiche interessanti
- la presenza di una corretta calibrazione dello strumento
- la presenza quindi di un certificato di calibrazione conforme alle normative comunitarie
- la presenza di una corretta scala di misurazione
- la presenza del valore della rumorosità ambientale, come parametro di test
Come parametro di test sarà quindi utilizzato il rumore ambientale, pari a 33.2dBA circa. A tal fine riportiamo una scala di valori, utile al fine di parametrare il rumore dei sample in rapporto alla concorrenza, ed ai dBA ambientali.
NOTA: tabella di riferimento rielaborata dall’ottimo www.silentpcreview.com
In questo capitolo analizzeremo brevemente la procedura di test e l’hardware utilizzato per le passate, presenti e future misurazioni fonometriche. Al fine di darvi un prodotto finale professionale, nei limiti imposti dall’assenza di una camera anecoica, è stato scelto il modello Lutron SL-4013, avente le seguenti caratteristiche tecniche:
- Sonda separata, facile da usare
- Pesatura A & C, a norme IEC 651 tipo 2
- Microfono standard da 0.5"
- Tempo di pesatura dinamico (Fast & Slow)
- Uscita AC per espansione del sistema
- Interfaccia seriale RS-232
- Selezione portata automatica o manuale
- Disponibile per regolazione calibrazione esterna
- Microfono a condensatore per un'alta precisione e stabilità termica
- Funzione memoria per registrare il valore minimo e massimo
- Ritenuta e massima ritenuta dati
- Ampio display LCD per una basso consumo e facile lettura anche in ambiente luminoso
- Componenti a lunga durata ed involucro in plastica ABS leggero e robusto, manovrabile con una sola mano
- Fornito con sonda, custodia per sonda e manuale
Lo strumento si è rivelato davvero molto buono per queste misurazioni, ed ha offerto valori comparabili e interessanti, il tutto nella completa riproducibilità dei test e nel rispetto delle procedure standard di misurazione, che nel nostro caso risultano essere le seguenti:
- utilizzo di un cavalletto per il montaggio diretto dell’unità
- posizionamento della sonda a 30cm dal campione di test
- test eseguito in un ambiente a dBA fisso di circa 33.2
- settaggio dell’unità in “Slow mode” e pesatura “A”, con un range da 30 ad 80 dBA
Lo strumento è quindi in classe 2 ed è dotato di un’uscita RS-232 che ci permetterà, si spera, in futuro, di analizzare anche le frequenze. La rumorosità viene registrata in relazione agli RPM, derivanti da un Fan controller dedicato della marca Lamptron, il modello FC5-V2.
Ora procediamo con l’analisi di una ventola generica, ponendo l’attenzione sulle componenti principali, ma soprattutto ai fattori da tenere in considerazione durante la valutazione di un eventuale acquisto, o utilizzo.
In questo capitolo analizzeremo brevemente le varie componenti di una ventola. Innanzitutto lo spessore, poi il diametro, le pale di ventilazione, il motore, ticking, caratteristiche strutturali peculiari, gestione dei flussi posteriori e sleeving (cablaggio). Procediamo.
SPESSORE: la gran parte delle ventole attualmente esistenti sono spesse 25mm. Questa dimensione è diventata ormai uno standard di produzione, per via dell’ottimo bilanciamento tra compatibilità, potenza e rumorosità complessiva. Ovviamente però esistono esigenze particolari che hanno portato alla creazione di modelli dallo spessore maggiore (38mm), che appunto è importante in determinate tipologie di applicazioni, industriali, consumer o server, oppure per l’ottenimento di prestazioni impressionanti come nel caso delle Scythe Kaze Ultra, o come abbiamo visto nella recensione dell’ HE01 Silverstone con il modello SST-FHP141-H avente ben 171CFM teorici (CLICCA QUI). Eccezioni al ribasso invece possiamo trovarne con il famoso marchio Scythe, che si è sempre contraddistinto per l’aver immesso in commercio modelli particolarmente validi, ma aventi uno spessore pari a 10mm; questa tipologia è utile per dissipatori low profile, dove le dimensioni sono più importanti delle prestazioni complessive. Come altro esempio di modelli da 38mm troviamo le ventole del produttore “Delta Electronics”, però soluzioni del genere sono generalmente orientate ad utilizzi estremi, dove il rumore non è un problema e dove l’unico fine è l’ottenimento delle massime prestazioni possibili perché ricordiamoci che il rumore è anche derivante dallo spessore della ventola, per via del CFM e delle turbolenze generate dai flussi d’aria.
DIAMETRO: sebbene siano presenti dei convogliatori, un diametro maggiore permette di aumentare il valore di CFM e diminuire l’emissione sonora in dB(A). Lo standard di utilizzo delle ventole per i cabinet, nel corso della loro evoluzione, si è spostato da 60/80 a 120mm, ed ultimamente si cominciano ad adottare modelli da 140mm, nella parte posteriore e superiore, e soprattutto anche da 150mm (Noctua NF-A15 e Thermalright TY-150). Per i cabinet sono presenti ventole di aerazione con diametri molto elevati, ben 230mm, mentre per i dissipatori ad aria al massimo si è arrivati a 150mm. Per i radiatori esistono modelli compatibili con ventole da 180 e 200mm (ad esempio il Phobya Xtreme 400). Per i dissipatori delle VGA, sono usciti modelli in commercio che supportano fino a 4 ventole da 120mm, ma comunque i diametri sono generalmente nell’ordine dei 60-80mm, anche se ci sono casi di radiatori fino a 2x140mm, ad esempio il Prolimatech MK-26, da noi testato QUI (CLICCA). Potevano mancare brand che ricercano l'eccellenza anche nei modelli dal diametro più ridotto? Ovviamente no, ed infatti nel terzo roundup abbiamo visto nuove ventole Noctua dal diametro di soli 40mm.
PALE: il numero delle pale di una ventola è un buon indice generalmente del CFM, in quanto più è elevato e più portata permetterà a parità di spessore e diametro. Tuttavia, non è sempre così ed esistono delle eccezioni dovute al design del telaio. Le pale possono essere contraddistinte da particolari motivi funzionali proprietari, ad esempio è interessante notare la serie AKASA VIPER, che si è contraddistinta per una struttura particolare che ne ha permesso un ottimo aumento dei CFM complessivi, anche se i benefici sono tali in relazione al radiatore utilizzato. C’è anche da far presente la tipologia delle pale a turbina, differente da quelle comuni a pala; le prime sono state utilizzate fin dagli albori della dissipazione termica delle componenti High-Tech, ma per i dissipatori si è optato pian piano per la seconda tipologia. Ad ogni modo oggi analizzeremo solo quest’ultima, quindi chiudiamo qui la parentesi. Facciamo notare che esistono molte tipologie, ad esempio larghe e sovrapposte (Silverstone AP121), oppure sottili ed angolate, ma spaziate (Noctua NF-S12A), oppure una via di mezzo (Thermalright TY-141) e quindi significa che per ognuno dei singoli modelli c’è una scelta di progettazione ben specifica, un fine di utilizzo ad hoc. Il quantitativo standard è sette ma sono in commercio modelli con addirittura 13 pale, ad esempio la Prolimatech Aluminum da 140mm (QUI la recensione). Le pale sono generalmente in plastica ma quest'ultima ha anche la particolarità di avere pale in alluminio.
MOTORE: il motore è fondamentale ovviamente per la rotazione stessa, ma è una delle parti determinanti per quanto riguarda la validità ed il successo di una ventola. I motivi sono principalmente tre: presenza di ticking (fenomeno presente nella Scythe Ultra Kaze 3000rpm che rende una ventola molto fastidiosa a causa di un ticchettio permanente dovuto alla rotazione del motore), vita della ventola (Mean Time Between Failures, MTBF) ed anche RPM teorici possibili, quindi anche la gestione PWM della ventola stessa. Esistono moltissime tipologia di bearing e quindi tenete d’occhio il valore in MTBF. Il tipo più comune ed economico è lo sleeve bearing, più silenzioso, ma solitamente meno longevo. Fa utilizzo di un semplice lubrificante per far ruotare il rotore all’interno dello statore. Il ball bearing fa invece utilizzo di cuscinetti a sfera e pur essendo più rumoroso è più longevo nel tempo. Le aziende hanno cercato di combinare i vantaggi delle due tecnologie, migliorando la longevità dello sleeve bearing, attraverso sistemi di stabilizzazione magnetica e meccanica del rotore e di protezione del liquido lubrificante. Nel corso degli anni è stato possibile implementare anche la funzionalità PWM ovvero “Pulse Widht Modulation”, ovvero una regolazione della velocità della ventola in funzione del carico di lavoro della CPU, permettendo di abbassare la rumorosità quando si è in IDLE. Tale funzionalità è certamente interessante, ma è sempre opportuno monitorare direttamente la temperatura sotto carico, trovando un settaggio fisso che permetta il perfetto bilanciamento tra rumore e prestazioni. C’è anche da far presente un fattore, molto importante nel caso dell’utilizzo di radiatori: la dimensione del motore stesso.
Molte ventole, ad esempio le SilenX iExtrema, presentano un diametro del motore molto contenuto, e ciò comporterà un aumento del CFM a causa di una maggiore lunghezza delle pale, e pescaggio dell’aria nella parte interna. Posteriormente al motore infatti si genera un cono d’ombra, di ventilazione, che non viene dissipato come il resto delle alette e quindi si perde si efficienza dissipante. Una soluzione a questo problema è l’utilizzo di convogliatori dedicati, come appunto nelle soluzioni a liquido, che permettono di uniformare, convogliando quindi, il flusso d’aria quasi uniformemente, seguendo il moto rotazionale dell’aria derivante dalla rotazione del motore, oppure più semplicemente si può ottimizzare sia il diametro del motore (riducendolo), sia la struttura rendendolo bombato ed aggiungendo motivi funzionali tesi a ottimizzare i flussi d’aria.
TICKING: in merito a questo fenomeno l’unica certezza è la prova sul campo, ma è anche possibile che sia dovuta a difetti di progettazione del singolo sample, ed è più frequente con modelli aventi un motore non particolarmente stabile, anche se fondamentalmente nel 90% dei casi dipende dalla bontà del motore in sé. Purtroppo è comune prassi pensare che se una ventola lavora a RPM elevati, portandola intorno agli 800-1000RPM possa lavorare senza problemi: niente di più falso. Perché? Innanzitutto se lavora a RPM elevati, significa che è stata progettata per lavorare a questo quantitativo, significa che le pale sono ottimizzate per CFM importanti, significa che l’MTBF è certificato per quel dato range di utilizzo, significa che consumerà ben più di una ventola ottimizzata per RPM contenuti (a parità di giri al minuto) e significa anche che la pressione statica potrebbe differire molto in rapporto ovviamente alla rotazione. Queste sono tutte ragioni che portano ad una conclusione: se una ventola è stata rilasciata per girare a TOT RPM, è il caso di utilizzarla in quelle condizioni, al contrario se una ventola presenta RPM nominali bassi, significa che il motore è idoneo a quell’ammontare, e quindi che non porterà a fenomeni simili al ticking e che i flussi d’aria saranno bilanciati. Un caso su tutti, le ventole Scythe Ultra Kaze da 3000RPM: portandole ad 800RPM ci sarà un forte ticking del motore, che se rapportato ad una Noctua NF-P12/S12/F12 porta all’impossibilità di avere a disposizione una ventola silenziosa persino a bassi giri di rotazione, al contrario delle seconde dove invece il problema non è presente.
FEATURES PECULIARI: ogni modello presenta delle features caratteristiche, ad esempio basti pensare alle Noctua ovvero a delle ventole con un elevatissimo know-how. Non si può generalizzare ma in molti casi si è visto che sono i motivi funzionali delle pale a essere diversificati, oltre alla presenza di colorazioni particolari tramite LED di illuminazione (statici o selezionabili come nella bellissima serie Enermax Vegas) oppure alla presenza di colorazioni intrinseche UV-Reactive come per quanto riguarda le Nanoxia. Oltre a questo possiamo trovare migliorie specifiche del motore, delle componenti interne, del telaio, dell’assorbimento delle vibrazioni, di particolari gestioni delle connessioni esterne (in tandem con altre ventole e con regolazione in serie PWM ad esempio), oppure setti posteriori per incanalare l’aria oppure addirittura griglie a spirale per rendere più diretto il flusso posteriore. Insomma, un piccolo universo di varianti, e non c’è nulla di più lontano dal vero dell’affermazione che una ventola vale l’altra.
GESTIONE DEI FLUSSI: anche la gestione dei flussi d’aria è di fondamentale importanza perché incide direttamente sulla pressione statica, e quindi su quel parametro che permette di aumentare la resa dissipante della ventola stessa; ciò rende possibile l’adattamento di quest’ultima a dissipatori/radiatori più o meno spessi, con tutte le conseguenze del caso. Ad esempio una ventola potrebbe essere eccellente per un dato dissipatore, ma essere scadente per un altro; in sostanza ventole con elevati CFM sono inutili con radiatori aventi alette spaziate e poco spesse, mentre vale l’opposto nel caso di radiatori spessi (magari aventi alette di raffreddamento in rame invece che in alluminio).
SLEEVING: per sleeving (sleeve = guaina) si intende la tipologia di guaina di protezione che viene riposta, o meno, attorno ai cavi di alimentazione e controllo della ventola. Teoricamente questo è uno degli aspetti meno importanti, però in lavori di modding è un elemento determinante, per via dell’elevato numero di ventole e connettori di alimentazione presenti all’interno di un PC. Le ragioni, oltre che estetiche, possono anche essere funzionali perché un ottimo sleeving implica generalmente una cura migliore nell’aggancio dei connettori della ventola ai PIN della stessa, 3 o quattro che siano. A tal proposito può succedere, specialmente in connettori accessori dei fan controller o di alimentazione MOLEX, che si stacchi qualche linea di voltaggio, disabilitando quindi la ventola, o l’unità che si intende alimentare. Oltre a questo generalmente un ottimo sleeving è associato alla presenza o di cavi lunghi, o connettori accessori sleevati, che quindi in molti casi permettono il prolungamento del connettore stesso. Ci sono molte varietà, dalla classica stile Gelid (fotografia 1) alla Noctua (2), oppure la variante Coolink (3) che purtroppo non ci ha convinto; l’ultimo caso prevede un filo di misurazione degli RPM separato ed indipendente dall’alimentazione, soluzione propria del modello Arctic Cooling F12.
SPECIFICHE TECNICHE: dB(A), CFM, MTBF: solitamente si comparano i dati di targa delle ventole di modo da avere un’idea complessiva delle caratteristiche tecniche, affinché il tutto sia di più facile comprensione. Sono riportati i valori della rumorosità in dB(A), i valori del CFM e molti altri parametri determinanti, tra cui la vita media in MTBF. In merito alla rumorosità, vogliamo precisare che la scala in dB(A) è di natura logaritmica, quindi non è lineare. Ogni 3 dB(A) emessi c’è un raddoppio del rumore prodotto dall’unità. Tra 20 dB(A) e 29 dB(A) c’è una differenza molto elevata, almeno a parità di ventola. Oltretutto è bene precisare che le comparazioni vanno fatte a parità di misurazione e strumenti, quindi comparare i dati di targa di un produttore X con quelli di un produttore Y spesso ha poco senso, perché potrebbero essere significativamente differenti. E’ questa la ragione per cui ci si trova con misurazioni in dB(A) in certi casi di 8 contro 34, o di 15 contro 22. Non è detto che quei 15 ad esempio indichino una rumorosità inferiore, se non è chiara la scala di riferimento e soprattutto la rumorosità ambientale, oltre a dettagli non secondari tra cui il luogo della misurazione.
Ora analizzeremo alcune delle marche più interessanti in commercio, buona lettura !
NB: riportiamo la tabella interattiva dei colori che verrà utilizzata nel corso dell’articolo:
http://users.libero.it/luclep/itaint.htm
Cominciamo l'analisi con i modelli da 120mm Airen:
Airen 120S hAiBridWings
Airen 120s DualWings
Ricordiamo che saranno analizzate sul dissipatore durante il test di carico termico, ed acustico.
Struttura e Features
Il modello DualWings 120S è davvero molto particolare: si caratterizza per la presenza di ben due tipologie di pale di ventilazione sovrapposte, che ovviamente girano assieme, attorno al motore centrale. Le pale poste nella parte superiore del frame, di colore rosso, hanno dimensioni più contenute delle sottostanti, le quali presentano anche una lunghezza maggiore. Il profilo di taglio terminale è netto, quindi l'ottimizzazione dei flussi non è completa. Il telaio è di colore nero e non presenta particolarità degne di nota, lo sleeving invece è ottimo e la ventola non è PWM. Le due pale accoppiate, stando a quanto riportato dal produttore, hanno portato ad una ottimizzazione del CFM, pari a circa 63.2 con soli 1000RPM per 12V, ed un dBA pari a 17. Il bearing del motore è FDB, quindi l'MTBF sebbene non sia dichiarato si attesterà circa sulle 50.000 ore di utilizzo. Il prezzo di acquisto è contenuto, quindi si evince l'interesse da parte del produttore nel rilascio di una ventola particolare, ma anche spartana, sebbene comunque molto valida sulla carta con dissipatori restrittivi. Vedremo come si comporterà nella sessione di test.
Per quanto concerne il modello denominato "hAiBridWings" *, in questo caso invece sono assenti le due tipologie di pale, ma ne è presente "solo" una, come la quasi totalità delle ventole in circolazione. In compenso le pale sono ben 15. Sono presenti sulla superficie dei profili spaziati circa 1cm, in questo caso però il profilo di taglio terminale è convesso, il che migliora quindi la spinta ventilante posta nello stadio terminale. Sleeving? Assente, ventola ovviamente non PWM. Il telaio è molti simile, se non identico alla DualWings 120S, quindi vale quanto detto in precedenza. Sarà interessante constatare il delta termico tra i due modelli, anche perché in questo caso siamo dinanzi ad un CFM leggermente inferiore, pari a 56.8, con 1000RPM, 12V e 21.5 dBA. Sulla carta quindi il design della DualWings 120S sembra essere vincente.
*si consiglia una migliore dizione, a patto che non sia intenzionale: sarà forse per riprendere le iniziali del brand Airen? Mistero!
Vi mostriamo ora le foto della scatola e del bundle.
Airen 120 Dual Wings 120S
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Airen hAiBridWings 120S
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Ora è il momento di analizzare i due modelli da 140mm. Ricordiamo che saranno analizzate sul dissipatore durante il test di carico termico, ed acustico.
Airen Fan RedWings 140
Airen hAiBridWings 140S
Struttura e Features
Partendo dal modello hAiBridWings, vale quanto detto in precedenza per la tipologia delle pale. É una ventola economica come progettazione e le pale ci ricordano diversi design della concorrenza, ad esempio le ventole Aerocool Shark. Anche in questo caso la ventola non è PWM ed è assente lo sleeving. Il produttore riporta 800RPM, ma una rumorosità pari a 23.5 per 64.5CFM, quindi in linea con la DualWings da 120mm a 1000RPM. In questo caso viene riportato un bearing della tipologia NanohAiBrid, sulla cui natura non ci esprimiamo per via dell'assenza di documentazione a corredo. Oggettivamente non sembra nulla di sensazionale, per cui è possibile che sia mera propaganda commerciale.
Il secondo modello invece è standard, anche se presenta un buon numero di pale (11), di una tipologia classica. Il diametro del motore è identico a delle generiche ventole della concorrenza. I dati di targa sono 1000RPM per 12V per 14.6CFM ma non vengono riportati i dati in dBA, stranamente. Poco male, lo faremo noi. In questo caso il bearing è Enhanced FDB. Potevano mancare informazioni dettagliate? Certamente, ragion per cui si ipotizza un MTBF superiore a 40/50000h. Sleeving assente e ventola non PWM.
Vi mostriamo ora le foto della scatola e del bundle.
Airen hAiBridWings 140S
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Airen Fan RedWings 140
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Airen 180,200,250,300mm: dettagli strutturali
Ora invece analizzeremo i seguenti modelli
180mm
200mm
250mm
300mm
Praticamente ogni taglio sul mercato. Per ovvie ragioni purtroppo non sarà possibile testarle a livello termico sul nostro dissipatore, quindi troverete la sola analisi strutturale.
Struttura e Features
Cominciamo dal modello da 180mm: la tipologia delle pale è decisamente standard, come il telaio. 7 pale aventi un design classico, di colorazione rossa ed un motore di dimensioni standard, quindi con un diametro marcato ed uno sleeving della tipologia sleeve. Il prezzo di acquisto è basso, e quindi la qualità su livelli medio- bassi; è disponibile nella variante base, recensita oggi, e nella variante extreme, che si caratterizza per un RPM maggiore. Il bundle è in comune con le altre ventole, non presenta un forte ticking e quindi dato che è la versione standard, similmente alla variante da 300mm, sarà consigliabile utilizzarla per una aerazione silenziosa, senza troppe pretese termiche.
Il modello da 200mm che abbiamo ricevuto invece è la variante LED rossi standard. Anche qui Airen ha a listino diversi modelli, tra cui la variante Red Wings Giant 200, la versione extreme, poi la Giant LED RED standard, ed infine la extreme. Anche qui, similmente al modello da 180mm, la tipologia delle pale ed il telaio sono standard, però sono ecomiche e certamente interessanti per integrazioni con LED di questo colore. Airen ha immesso questa serie per offrire una grande compatibilità in relazione alle più svariate esigenze, il tutto però ad un prezzo davvero ridotto all' osso. Similmente alla 180mm il CFM non è molto elevato, quindi anche questo modello è consigliato per aerazione generica.
Analizzando il modello da 250mm cosa possiamo dire? Riconfermiamo parte delle cose scritte in precedenza, se non che ovviamente c'è un aumento contenuto del CFM. La pressione statica per forza di cose è bassa, per cui data la natura LED di questo modello, sarà solo per una integrazione laterale o frontale.
Analizzando il modello da 300mm, innanzitutto facciamo presente che gli RPM sono pari a 550, con una variazione ovviamente del 10%. Questo modello, avente un Led rosso, permette una discreta ventilazione, molto spaziata, verso una grande superficie. Ovviamente non sarà consigliato l' utilizzo in casi di overclock, ma semplicemente per fornire una ventilazione attiva all' interno del case. Le pale sono generiche e non presentano elementi interessanti. Il motore invece è di di ridottissime dimensioni e quindi viene ottimizzato il CFM. Posteriormente troviamo una griglia di protezione di plastica che permette un minimo di canalizzazione, ed ovviamente un grado maggiore di sicurezza. Il frame esterno è molto leggero, ma dati gli RPM davvero ridotti non ci saranno problemi di rumore, ticking o vibrazioni. Il connettore è classico a 3 pin.
Vi mostriamo ora le foto della scatola e del bundle.
Airen 180mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Airen 200mm LED
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Airen 250mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Airen 300mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Vi è mai capitato di sentire un ronzio, un rumore proveniente dalla ventola o una vibrazione nel telaio del nostro case? Spesso dipende purtroppo da un mancante isolamento vibrazionale delle soluzioni ventilanti, che a causa delle vibrazioni del motore trasmettono questo movimento all'intero telaio del case, portando quindi ad una risonanza, a maggior ragione se ci sono più modelli contemporaneamente. Airen a listino ha delle soluzioni per ovviare a questo problemi, ed a tal proposito ci sono stati forniti questi sample:
1) Set di viti antivibrazione per due ventole, di qualsiasi diametro
L'applicazione è immediata e l'unica accortezza che viene richiesta è scegliere ventole della seconda tipologia, con fori senza il setto centrale di separazione. Molte ventole integrano già sistemi antivibrazione quindi questa misura non si renderà necessaria.
2) Isolamento per la PSU
Anche in questo caso sarà utile qualora avessimo a disposizione un case con paratie di alluminio poco spesse, che tendono a vibrare con componenti a contatto con lo chassis. Come si evince dalle fotografie, l'applicazione è immediata e si richiede solamente di utilizzare dei distanziatori innestati nella vite.
3) Isolamento per una ventola da 120mm
Similmente all'isolatore per la PSU, qui la situazione è identica. Il frame non richiede distanziatori e l'applicazione è elementare. Si consiglia con cabinet economici qualora ci fossero forti vibrazioni derivanti dalla ventola posteriore, in espulsione.
Le ventole Bitfenix che analizzeremo ora sono dei modelli che hanno avuto un buon successo commerciale, complici alcune ottime soluzioni di questo produttore, che si sta differenziando moltissimo nel mercato del modding e di soluzioni ben progettate, dal forte impatto estetico e dall'avanzata funzionalità. Le ventole Spectre che ci sono state gentilmente fornite sono dotate di LED, e sono anche interessanti sotto il punto di vista del rapporto prezzo/prestazioni. Ricordiamo che saranno analizzate sul dissipatore durante il test di carico termico, ed acustico.
Spectre 120mm
Spectre 140mm
Dato che sono ventole LED, ve le mostriamo al buio:
Struttura e Features
I due modelli condividono la struttura delle pale, il telaio esterno ed il motore. Il telaio è robusto, come il motore adottato, poiché ad esempio è stato adottato un bearing della tipologia FDB, quindi migliore del classico sleeve. Sono ventole dotate della funzionalità PWM e quindi con un connettore a 4 pin. Sono molto silenziose, il design delle pale viene denominato Sickle Blade e ricorda molto alcune soluzioni di fascia molto alta tra cui le Scythe Gentle Typhoon, cosa non da poco dato che sono tra le migliori ventole attualmente in commercio. In termini di performance, se il modello da 140mm permette l' ottenimento di 56.1 CFM a 1800RPM, il modello da 120mm invece si attesta a 51.3, sempre con il medesimo RPM. Si evince quindi che il design delle pale permetta una emissione acustica simile a RPM identici (22.5 la 120mm e 24.2 la 140), e CFM non eccessivamente marcati. A conti fatti, qualche dubbio sorge spontaneo perché generalmente ventole da 140mm sono capaci sulla carta di spingersi, al medesimo RPM a CFM molto superiori, ma ovviamente vanno tenuti a mente diversi elementi tra cui la tipologia delle pale, ma soprattutto la modalità di test e campionamento del produttore, sia per RPM che dBA. Vedremo come si comporteranno alla prova dei fatti nei nostri test. Comunque sia sono modelli molto validi, con un buon bundle ed anche un LED integrato, con un pulsante di accensione e spegnimento, pratico. A titolo di paragano in foto potete vedere una BitFenix Spectre Non-LED, dotate di struttura simile ma prive di LED e con pale non trasparenti. Il regime di rotazione per queste ventole è inferiore, pari a 1000 RPM.
Vi mostriamo ora le foto della scatola e del bundle.
BITFENIX SPECTRE 120mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
BITFENIX SPECTRE 140mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Ora è il momento di analizzare i due modelli Enermax Cluster Advance ed Everest Advance, entrambe da 120mm di diametro. Ricordiamo che saranno analizzate sul dissipatore durante il test di carico termico, ed acustico.
Uno sguardo al LED di serie:
Struttura e Features
I due modelli condividono la struttura delle pale, sebbene però ovviamente le prestazioni siano leggermente diverse in base ai preset di funzionamento. Il diametro è identico ma queste ventole spossiedono un selettore di velocità, che permette un utilizzo silenzioso oppure molto performante. E’ presente un elevato numero di pale di ventilazione, 9 in totale, e presentano un motivo particolare, la cui validità è stata già appurata con modelli simili della concorrenza. Questo motivo a pala con due porzioni ricurve permette un potenziamento del CFM e della pressione statica. Sono ventole PWM ed il motore, nel caso della Cluster Advance, porta a ticking mediamente elevati a bassi RPM, quindi purtroppo non è una buona notizia per gli amanti dell’estremo silenzio; nel caso della Everest, il problema è molto minore quindi non risulta esserci nessuna complicazione degna di nota. L’MTBF è molto elevato e sono apprezzabili anche dettagli strutturali del telaio, tra cui il logo Enermax nelle parti laterali che si illumina grazie ai LED bianchi inferiori, bianchi nel modello Cluster e Blu nel modello Everest. La ventola Everest presenta sia il telaio sia le pale trasparenti, queste ultime sono della medesima tipologia rispetto al modello Cluster. E’ presente un selettore di accensione dei LED e lo sleeving è più che soddisfacente. Nel bundle troviamo un adattatore molex maschio-connettore maschio a 4pin, e quattro viti corte in silicone antivibrazioni. Le pale sono inoltre removibili.
Vi mostriamo ora le foto della scatola e del bundle.
CLUSTER ADVANCE 120mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
EVEREST ADVANCE 120mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
Ecco un confronto tra i due modelli:
Rumorosità:
Senza perderci in inutili feeling personali, vi mostriamo una misurazione delle ventole in queste configurazioni:
Cluster Advance 800 RPM singola – 35.8
Cluster Advance Max RPM singola – 44.2
Cluster Advance Max RPM doppia – 46.5
NOTA: purtroppo c'è stato un problema nella rilevazione dei dBA della ventola Everest Advance, temiamo sia difettosa quindi non possiamo mostrarvela, per ovvie ragioni.
Enermax ci ha gentilmente fornito il modello Apollish da 180mm, con LED BLU.
Struttura e Features
Avendo già analizzato le ventole Enermax della serie Vegas, conosciamo bene la tipologia del LED adottati in questi modelli e quindi sappiate che sono perfette per integrazioni in mod di case. Il part number è UCTA18A e presenta uno switch posteriore per la scelta della velocità di rotazione, da 600 a 1200RPM. Le pale di ventilazione sono molto spaziate e non eccessivamente larghe, ma l'aspetto interessante è il rivestimento inferiore, frontale, delle stesse. Una patina riflettente permette l'amplificazione della luminosità dei LED laterali, il che significa che sarà possibile avere un quantitativo di luce maggiore, a parità di consumo elettrico. É un semplice ma efficace fenomeno di amplificazione della luce, simile per certi versi alle procedure di rifrazione degli antichi egizi nelle piramidi, con giganteschi specchi di rame (efficaci per la rifrazione fino a circa 30mt). Il telaio non è eccessivamente rigido e lo sleeving è assente, anche se ciò non significa che sia di bassa qualità poiché è presente una finitura dei connettori proprietaria. A tal proposito sappiate che il connettore, da 3pin è molto lungo, quindi ovviamente la ventola non è PWM. Il consumo elettrico si attesta a 0.5A massimo, quindi 6W nella modalità performance. Il CFM è elevato e la rumorosità non eccessiva. Il motore presenta un bearing che permette fino a 50.000h di MTBF, quindi si presume che sia della tipologia FDB. Una particolarità degna di nota è quello che Enermax definisce come Focus Blades ovvero un profilo posteriore, simile alle soluzioni SilverStone Air Penetrator, che permette una canalizzazione frontale dell'aria. É una ventola molto valida.
ENERMAX Apollish 180mm
Confezionamento esterno, interno:
Telaio e connettore:
Come ultimi modelli di questo roundup, troviamo le interessanti varianti SilverStone:
AP 141, da 140mm
FHP141, da 140mm
AP 182, da 180mm
Essendo SilverStone uno dei produttori leader in questo settore, non possiamo fare altro che essere curiosi dinanzi al comportamento termico ed acustico di queste ventole. Il design ovviamente è proprietario e rappresentano le evoluzioni di concept già immessi sul mercato, precisamente della serie AP121 e della AP 181 che venne introdotta nel primo case della serie Raven, il modello RV01 ! Ricordiamo ovviamente che le ventole da 140mm saranno analizzate sul dissipatore durante il test di carico termico, assieme alla misurazione acustica. Purtroppo per esigenze di test non sarà ovviamente possibile testare la 180mm, ma d'altronde è una ventola particolare che deve essere utilizzata come ventilazione di case.
Struttura e Features
Cominciamo dal modello AP141. Abbiamo già menzionato questo design, a tal proposito riportiamo il link all'analisi della ventola AP121, e del design Air Penetrator (CLICCA). Il modello AP141 è quindi un semplice potenziamento, in termini di diametro, della versione da 120mm, con tutti gli aspetti positivi e negativi del caso. Non consigliamo di utilizzarle come ventole per dissipatori restrittivi, per via del basso CFM. Come abbiamo già riportato, l’utilizzo di una particolare griglia posta in direzione del flusso d’aria, permette, assieme alla tipologia delle pale utilizzate, un movimento rotatorio a spirale che tende verso la parte frontale della ventola stessa. Le comuni ventole, senza questo particolare accorgimento, tendono a spingere l’aria lateralmente, con una grande perdita di efficacia nella creazione di un flusso d’aria laminare e frontale; in questo modo aumenta la pressione statica della ventola stessa, rendendola il candidato ideale per dissipatori e radiatori a stretto contatto con ventole di fascia alta (purtroppo però nel mondo reale, sebbene sulla carta ciò sia valido, il comportamento come abbiamo visto è diverso, ed inferiore alle aspettative). Con questo design la rumorosità è leggermente superiore a quella di ventole tradizionali ed il CFM è inferiore. Da una parte troviamo forti benefici (canalizzazione dell'aria, pressione statica), dall'altra quindi il fatto che siano inadatte per radiatori, purtroppo.
SilverStone a tal proposito ha rilasciato il modello FHP141, avente il P/N SST-FHP141-H. É un modello davvero molto elaborato, dotato di uno switch per il funzionamento in due set di RPM ed inoltre presenta uno spessore maggiorato, che quindi permetterà di risparmiare spazio poiché per via del forte CFM sarà possibile evitare di posizionare una ventola posteriormente, su radiatori restrittivi. La ventola, oltre a presentare uno spessore molto elevato (38mm), è regolabile tramite uno switch posteriore e quindi è possibile settarla sia a 1100 RPM che 2000, il che ne aumenterà sia la poliedricità che la funzionalità, e quindi permetterà anche una discreta silenziosità in esercizio. E’ inutile far presente comunque che al massimo dei giri sarà molto rumorosa. Le performance sono molto elevate, e per una ventola da 171CFM teorici non poteva che essere altrimenti. Lo sleeving è eccellente, la ventola è PWM ed è anche presente uno sdoppiatore terminale, per permettere il controllo di una seconda ventola PWM.
Per quanto concerne la AP182, rappresenta una evoluzione del modello Air Penetrator da 180mm AP181, già recensito nel nostro articolo linkato in precedenza. La tipologia delle pale è grossomodo classica per concezione, anche se presentano una forte curvatura laterale, la quale gli permette di avere una grande superficie per singola pala. Le pale sono spesse e presentano un profilo che si congiunge al motore, tale da ottimizzare quindi i flussi in entrata. Il telaio è uno dei più robusti tra le ventole di questa tipologia, rappresenta quindi il NON PLVS VLTRA delle ventole da 180mm, sia per struttura, pale, design, CFM, regolazione, MTBF e bearing. Insomma, il massimo. Non ultimo il rumore, poiché ad elevati RPM sarà decisamente rumorosa; performance elevate sono necessariamente accoppiate ad una forte rumorosità, e salvo progetti del tipo "Noise Cancelling", c'è poco da fare. Una particolarità di questo modello è il controllo mediante un potenziometro, che può essere posizionato nella parte posteriore o anteriore del case, a seconda delle preferenze dell'utilizzatore finale.
Vi mostriamo ora le foto della scatola e del bundle.
AP 141, da 140mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
FHP141, da 140mm
Confezionamento esterno, interno
Telaio e connettore:
AP 182, da 180mm
Confezionamento esterno, interno
Qualche fotografia del controller della ventola (potenziometro posteriore):
Di seguito le fotografie del manuale:
Le fotografie del telaio:
Rumorosità:
Senza perderci in inutili feeling personali, vi mostriamo una misurazione delle ventole in queste configurazioni:
AP182 500 RPM - 34,3 dBA
AP182 700 RPM - 35,2 dBA
AP182 1200 RPM - 45,7 dBA
AP182 2000 RPM - 61,2 dBA
Abbiamo testato le ventole sul seguente sistema, montato su un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 22.3°C (potrebbe esserci la variazione di un grado in senso positivo o negativo). Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come dissipatore è stato scelto il modello Thermalright TRUE Copper, avente una struttura ad alette serrate ed un’intera superficie in rame, il che significa che sarà possibile sfruttare al contempo elevatissimi CFM, come RPM davvero contenuti. Come vedremo, ci sarà una grande differenza tra le varie velocità di rotazione, questo è un chiaro indice della bontà del sistema di misurazione.
Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load;
NOTA RILEVAZIONE SW: siamo perfettamente al corrente che una rilevazione delle temperature mediante un software di controllo possa essere una modalità discutibile, e soggetta ad alcune variabili dei sensori termici interessati, però è stato scelto di procedere in questo modo per un semplice motivo ovvero la certezza che l’utente finale possa fare lo stesso, e ripetere i test effettuati nella recensione in esame. Vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite metodi non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative.
NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.
Le temperature in full load sono state misurate dopo 30 minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo lavoro e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. Dopo il test di temperatura, sempre secondo lo standard, viene lasciato il dissipatore in idle per 5-10 minuti, al fine di riportare la temperatura entro i valori iniziali. Questo permette lo smaltimento del calore residuo all’interno della struttura, e quindi una migliore misurazione delle temperature stesse. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.
Vogliamo precisare che la procedura di misurazione delle temperature è molto rigorosa; ogni dato riportato viene verificato, ricalcolato tramite test supplementari se sospetto ed inoltre è riposta molta attenzione alla Temperatura Ambiente (Tamb) di modo che i risultati siano il più possibile realistici, riproducibili e fondamentalmente corretti. Potete stare certi che quello che leggete qui, a parità di configurazione e settaggi corrisponde, entro l’errore sperimentale, al valore vero.
E’ stata utilizzata una sessione di test, alla seguente frequenza di lavoro:
I test sono stati effettuati con una sola ventola, in configurazione Push. Precisiamo che i test sono stati fatti a due velocità, 800 RPM ed al massimo consentito. Questo ci ha portato a fornire una comparativa a parità di RPM, per la maggioranza dei modelli e quindi fare una stima delle capacità di dissipazione termica. In determinati casi non è stato possibile scendere fino ad 800RPM quindi si è scelto di testare quelle ventole alla velocità minima possibile, simulando un utilizzo silenzioso.
Nella parte sinistra del grafico, riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% e quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.
In questo capitolo analizzeremo i risultati, ripartendoli per RPM. Saranno analizzate quindi le temperature sotto carico in gradi centigradi (°C), assieme alla rumorosità espressa in “dB(A)”.
RISULTATO dBA delle soluzioni da 180,200,250 e 300mm
Il modello SilverStone AP182, per quanto valido, è adatto alla mera dissipazione termica, senza badare a compromessi. Il CFM elevatissimo incide molto sulla rumorosità, quindi non è adatto per un utilizzo in daily, a patto che non si facciano benchmark; a bassi RPM inoltre è presente un ticking sostenuto qualora non si utilizzasse il potenziometro fornito dal produttore. Ne consigliamo quindi l'utilizzo. Per i restanti modelli c'è poco da dire, o meglio, da sentire. Sono soluzioni inudibili.
RISULTATO 140mm HIGH RPM
Nello scenario High RPM è inutile far presente che il modello SilverStone FHP141 eccelle, rispetto alle altre ventole analizzate. L'impetuoso valore in CFM è devastante, come del resto però la sua rumorosità. La versione Air penetrator purtroppo risente dei problemi del frame posteriore su radiatori restrittivi, non a caso le performance sono scarse; in compenso è quasi inudibile, quindi perfetta per radiatori semi-fanless a distanza, ad esempio come ventola in immissione. La tipologia delle sue pale non porterà ad una eccessiva dispersione laterale dei flussi, ed è un vantaggio non da poco. Il modello Airen RedWings riesce a piazzarsi nella fascia medio alta e quindi sui livelli delle ventole della concorrenza, anche se è bene notare che il prezzo di acquisto è basso.
RISULTATO 140mm LOW RPM
Analizzando invece la situazione a bassi RPM notiamo che le ventole Airen si attestano esattamente sugli stessi livelli precedenti
RISULTATO 120mm HIGH RPM
Con elevati CFM la ventola Enermax Everest, che è specifica per soluzioni semi-fanless low noise, non riesce a competere con gli altri modelli in commercio. Strano a dirsi ma viene preceduta dalla Airen hAiBridWings, il che significa che questo design si è rivelato essere fallimentare per questa categoria di dissipatori High End. Il modello 120s, più classico, si comporta leggermente meglio. La Enermax Cluster Advance a 2000 RPM si piazza nella fascia più alta delle performance, quindi Enermax E riuscita perfettamente nell'intento.
RISULTATO 120mm LOW RPM
In questo scenario purtroppo la ventola Airen 120s DualWings (Black/Red nell'immagine) risente della tipologia delle sue pale, che creano ostruzione al flusso d'aria in immissione, e quindi il dissipatore tende a scaldarsi maggiormente. Il modello classico rende meglio in questo scenario. Un plauso invece al modello Enermax della serie Cluster Advance, che si classifica primo !
Siamo giunti alla conclusione di questo V roundup. A conti fatti, inizialmente avevamo in mente di integrare un numero maggiore di test, purtroppo però si è scelto per pubblicare un articolo che fosse classico e, speriamo, altrettanto esaustivo. L'analisi delle ventole è un settore molto impegnativo quindi, se fatto a questi livelli, impiega molto tempo, spazio ed è anche onerosa per molte ragioni. Comunque sia eccoci qui. I modelli testati fin d'ora hanno permesso di dare una idea sul comportamento con radiatori restrittivi, quindi potete aspettarvi un comportamento molto simile con radiatori aventi alette di raffreddamento serrate e spesse. Vi invitiamo alla lettura dei commenti nel paragrafo dei risultati di test, quindi ora si procederà solamente a riportare una votazione sommaria per ogni ventola presa in esame. Ci teniamo a mettere in chiaro una cosa ovvero che le conclusioni sarebbe il caso che non fossero un sommario generico, ma semplicemente la SUMMA delle valutazioni specifiche, anche perché, se riportassimo tutto qui, la recensione perderebbe di significato. Che senso ha leggere un libro semplicemente da un riassunto nella copertina esterna posteriore? Che lo si legga da cima a fondo, o non lo si legga affatto !
Il mondo delle ventole è un piccolo universo di design, particolarità ed apparenti contraddizioni. Con questa serie di articoli siamo intenzionati a sondare il terreno, per cercare di mostrare le diversità e le peculiarità dei singoli produttori, ma anche darvi un servizio che riesca a coniugare le necessità personali con criteri di valutazione oggettivi, con un occhio di riguardo alla qualità intrinseca dei modelli, all’R&D ed anche a varianti estreme.
Vi ringraziamo per la lettura, perché se siete arrivati fino a questo punto è stata una bella fatica; per qualsiasi commento, richiesta o aiuto, scrivete qui sotto e chiedete perché cercheremo di darvi una mano nei limiti del possibile.
NOTA: scala da 1 a 5, più è elevato il valore, migliore è il risultato. Un valore elevato nella colonna del rumore implica un’impronta acustica qualitativamente migliore, e quindi una rumorosità inferiore rispetto alle altre soluzioni. Sebbene possa sembrare scontato, lo facciamo presente. Facciamo presente anche che le valutazioni prestazionali tengono in considerazione in termini assoluti ventole con un regime di rotazione che varia da 800 a ben 5000, ciò comporta che su questa scala molte ventole ottengono un risultato più basso di quello che ci si potrebbe aspettare. Con un divario del genere, si è reso necessario fare questo. Precisiamo inoltre che è un giudizio cumulativo, derivante quindi anche dalla bontà del design, che però costituisce solo un parametro teorico, da verificare appunto nel banco di test. E’ questa la ragione della presenza di questi due parametri, l’uno teorico e l’altro pratico. Il totale non è frutto solamente della media, ma anche dell’impressione personale che il dato modello ci ha fornito, complessivamente.
In base ai test e all’analisi effettuata assegniamo il gold award:
ai modelli SilverStone AP182, SilverStone FHP141, Enermax Cluster Advance, Airen 300 Monster Fan, Airen 250 Monster Fan, Bitfenix Spectre 120/140 LED
Il performance award (senza un eccessivo peso al rapporto Temp/dBA):
ai modelli SilverStone AP182, SilverStone FHP141, Enermax Cluster Advance
Il design award:
ai modelli SilverStone AP182, SilverStone FHP141, Enermax Cluster Advance, Airen 300 Monster Fan, Airen 250 Monster Fan, SilverStone AP141, Bitfenix Spectre 120/140 LED
Si ringrazia Airen, Bitfenix, Enermax, Silverstone per i sample gentilmente concessi.
Trinca Matteo