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Alpenföhn K2, le due torri - K2 : analisi strutturale

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alpenfohn_k2Cari lettori di Xtremehardware, oggi analizzeremo il nuovo arrivato in casa Alpenföhn, il modello K2. Date le enormi dimensioni, fa parte della tipologia a doppia torre di raffreddamento, ovvero presenta una  struttura centrale caratterizzata da due torri, aventi alla base ben 8 heatpipes ad “U” da 6mm ciascuna. Viene corredato da ben due ventole, la prima da 120mm e la seconda, da installare centralmente, da 140mm. E’ dedicato a tutti coloro che desiderano ottenere grandi  performance, una buona silenziosità, senza badare però all’ingombro complessivo, in quanto sarà molto elevato. In configurazione stock ha due ventole da 140mm, ma ovviamente è possibile rimuoverne alcune qualora fosse necessario; è già predisposto per una poderosa configurazione Push/Pull.

 

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K2 : analisi strutturale

 

 

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Il K2 si presenta come un dissipatore a doppia torre, decisamente alto, discretamente spesso ed abbastanza largo, tale da creare più di qualche perplessità nella procedura di installazione. Presenta una struttura simmetrica ed è possibile posizionarlo nei soliti due modi, uno dei quali però è generalmente sconsigliato ovvero con la ventola perpendicolare alle RAM, nei cabinet di comune concezione ATX / BTX. La struttura, essendo a doppia torre, presenta inevitabilmente un’elevata somiglianza con prodotti della concorrenza, quali ad esempio il Noctua NH-D14 o il Thermalright Silver Arrow. Particolarissima la scelta di inserire dei disegni romboidali piatti frontalmente, che permettono di ampliare la superficie dissipante e probabilmente convogliare l’aria in una maniera significativamente migliore rispetto ad una classica conformazione lineare. La parte interna invece ricorda moltissimo il Noctua NH-D14 in quanto è presente un profilo seghettato che percorre l’intera superficie. La compatibilità con banchi di RAM con dissipatori passivi molto alti è davvero limitata, la ventola frontale come vedremo va a toccare persino il quarto banco su una Rampage II Extreme, seppure ne permetta l’installazione. Si può ovviare al problema montandola posteriormente, però si comprometteranno leggermente le temperature complessive di dissipazione.

 

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La struttura della base è particolarissima e diversamente da altre soluzioni della concorrenza è stato deciso di non utilizzare le heatpipes a diretto contatto, che in linea teorica dovrebbero permettere una dissipazione termica migliore. Il problema è che i moderni sistemi difficilmente ci riescono, quindi in generale le aziende preferiscono adottare uno standard classico con heatpipes inserite all’interno della base. Quest’ultima è lappata a specchio ed è perfettamente lavorata, non presentando rugosità o deformazioni. Non è però planare, presenta una convessità simile alle soluzioni Thermalright, che generalmente detengono il primato prestazionale per categoria; la cosa strana è che forse tale scelta è stata fatta in modo esagerato, in quanto nella nostra sessione di test abbiamo avuto difficoltà ad ottenere un’ottima impronta, con la conseguenza che c’è stato un maggior lavoro delle heatpipe nella loro parte centrale. Problema relativo, in quanto vengono utilizzate quasi tutte in lunghezza, ma che comunque poteva essere affrontato diversamente.

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La qualità della lavorazione è altissima, come la solidità strutturale. La spaziatura tra le alette è serrata, quindi sarà necessario utilizzare ventole dall’elevato CFM, per compensare la superiore resistenza dell’aria nel passaggio rispetto a soluzioni standard; ciò però aumenterà la dissipazione teorica possibile, ma anche potenzialmente la rumorosità, qualora fossero appunto utilizzate ventole rumorose e dall’elevata pressione statica. Non è questo il caso però, date le ottime ventole in dotazione.

 

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Le alette purtroppo non sono saldate alle heatpipes, sebbene ci sia un’elevata solidità strutturale, derivante anche dalla chiusura laterale dell’unità; ottima anche la qualità delle heatpipe stesse, ed anche qui è stato aggiunto del nickel, per evitare fenomeni di ossidazione nel tempo. La finitura è semplicemente ottima, come le impressioni generali. Vogliamo farvi notare anche la finitura terminale delle heatpipes, che sebbene non presenti un cappuccio terminale come altre marche, è nickelato e di eccellente fattura. Nella parte bassa inoltre potrete notare la presenza di un rudimentale dissipatore passivo, e una depressione centrale che servirà all’atto del montaggio.

 

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Le ventole presentano il telaio proprietario in elastomeri, e data la sua naturale proprietà di assorbimento delle vibrazioni del motore, potete stare certi che saranno soluzioni silenziose. Menzioniamo anche il cambiamento della colorazione interna delle ventole, in bianco per risaltare rispetto al colore scuro della scocca. La serie fa parte delle famose ed eccellenti Wingboost, ventole a nove pale con un sistema di sottili rilievi spesso poco meno di un millimetro, che permette alla singola pala di generare un flusso d’aria più uniforme verso il centro, e migliorare i vortici all’esterno della ventola stessa.

Ventola da 120mm:

 

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Ventola da 140mm:

 

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Come avremo modo di approfondire durante l’analisi della rumorosità, anche se il diametro delle ventole è diverso, come pure il regime di rotazione, la rumorosità complessiva non sarà affatto elevata, quindi qualora stiate cercando un modello prestazionalmente valido ma che non sia rumoroso, il K2 potrebbe essere un ottimo candidato.

 

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Cosa possiamo aspettarci quindi da questo dissipatore? Risultati medio-alti, rumorosità contenuta, uno spessore mastodontico ed un ingombro elevato, quindi compatibilità ristretta con RAM ad elevato profilo.

 

Corsair

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