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AMD Llano A8-3870K (e 40 anni di storia dell’azienda) - Dall’8086 all’Llano A8-3870K: parte 3

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Dall’8086 all’Llano A8-3870K: parte 3

DAL 2000 AI GIORNI NOSTRI

 

Cambiamo decennio ed approdiamo direttamente sulle sponde del 2000, AMD è reduce dalla vittoria della “corsa al GHz” combattuta fino all’ultimo giorno contro Intel, ma non per questo si siete sugli allori; sforna Thunderbird, Palomino, Thoroughbred e Barton.

 

Nel giro di tre anni l’azienda di Sunnyvale migliora e perfeziona l’architettura che ha portato al successo l’Athlon aumentandone la frequenza, il numero di transistor, la cache di secondo livello, diminuendo ulteriormente il processo produttivo e mantenendo il Socket A.

L’Athlon XP (Palomino) raggiunge una frequenza di 1733 MHz a 1,75V è dotato di 37,5 milioni di transistor costruiti a 180nm mentre il Barton è dotato di 512Kb di cache L2, ben 54,3 milioni di transistor costruiti a 130nm e capacità di overclock senza precedenti.

Anche in questo caso i processori venivano riconosciuti e immessi sul mercato prendo il nome dal loro PR rating.

 

barton2500

 

 

Negli stessi anni ricordiamo che AMD introduce sul mercato soluzioni entry-level come il Sempron ed il Duron dotato di caratteristiche del tutto simili a quelle dell’Athlon Barton ma con la metà della cache L2.

Le prima cpu  Athlon64 hanno il supporto alle memorie DDR (double date rate) e sono presenti in due socket, 754 e 939. Il primo core ad essere prodotto a 90nm è stato Winchester, poi a seguire il core Venice e San Diego. Successivamente AMD sancisce il passaggio ad un nuovo socket che si porterà dietro per molti anni. La prima cpu per il nuovo socket prende il nome di Orleans, si tratta sostanzialmente di una cpu con core versione Venice solo riadattata al socket AM2 aggiungendo il supporto alle memorie DDR2.

Orleans è dotato di ben 81,1 milioni di transistor costruiti a 90nm; per la prima volta AMD scende sotto soglia 100nm.

Accanto a queste soluzioni possiamo trovare AMD Opteron, Athlon 64 FX e soluzioni mobile come il Turion 64.

Siamo a metà strada del decennio e AMD segna ancora una volta un passo importante nell’industria dei microprocessori introducendo le prime soluzioni dual-core.

Nel 2005 nasce infatti l’Athlon 64 X2 nelle versioni Toledo e Brisbane (nel 2006); la prima è dotata di ben 233,3 milioni di transistor costruiti a 90nm, prevede il supporto alle memorie DDR2-400 e viene prodotta per socket 939, la seconda, invece, è dotata di 153 milioni di transistor a 65nm, supporto alle DDR2-800 e socket AM2.

 

athlon64x2

 

 

In questo anno, il 2006, AMD acquista ATi e grazie a questa unione l’azienda di Sunnyvale entra ufficialmente nel campo grafico trovandosi ora un altro rivale importante; Nvidia.

L’anno successivo AMD lancia sul mercato una nuova architettura, con denominazione K10, che prende il nome di Phenom.

Agena e Toliman sono le prime soluzioni quad e triple-core che l’azienda immette sul mercato, ma proprio con esse inizia un periodo difficile per l’azienda.

Nonostante i numeri parlino di 450 milioni di transistor a 65nm, supporto DDR2-1066 cache di terzo livello pari a 2Mb e numerosi core, le performance non convincono.

Tale architettura nasce con un bug (TLC) che, successivamente, venne fixato, mentre a Santa Clara i processori Intel iniziano a volare facendo registrare prestazioni decisamente più elevati di quelle AMD anche se a prezzi più alti; inizia la discesa.

Nel 2008 AMD cerca di riguadagnare il terreno perduto lanciando sul mercato le soluzioni Callisto, Heka, Deneb e Thuban, rispettivamente con due, tre, quattro e sei core, facenti parte della famiglia Phenom II.

Questi processori son dotati di massimo 904 milioni di transistor (Thuban) costruiti a 45 nanometri ed operanti ad una frequenza massima di 3,7GHz in modalità Turbo Core per l’AMD Phenom II X6 1100T o come frequenza standard per l’AMD Phenom II X4 980 BE.

Con queste soluzioni AMD riguadagna una fetta del mercato forte soprattutto dei prezzi vantaggiosi che caratterizzano queste scelte; infatti in molte occasioni questi processori raggiungono un ottimo rapporto prezzo/prestazioni.

deneb

 

Il 2011 è un anno molto attivo per AMD che decide di dedicare molte risorse al progetto Fusion ed alle nuove soluzioni desktop marchiate Bulldozer e Llano.

Bulldozer è la prima soluzione desktop ad avere 8 core fisici ed è dotato di ben 1,2 miliardi di transistor costruiti a 32nm operanti alla frequenza massima di 3,6GHz (4,2GHz in turbo core).

Anche in questo caso nonostante i numeri astronomici tali soluzioni non superano in velocità e prestazioni i prodotti della controparte Intel.

 

bulldozer

 

 

Le APU della serie Llano, invece, fanno parte della famiglia Fusion che unisce in un unico chip processore, scheda video e northbridge; da tener presente che son presenti anche soluzioni notebook.

Tale serie è dotata di ben 1,45 miliardi di transistor anch’essi prodotti a 32 nanometri, è sprovvista di cache L3 ma prevede prodotti aventi due o quattro core operanti alla frequenza massima di 3GHz, nel caso dell’AMD Llano A8-3870K.

Questa soluzione ricopre la fascia entry-level del mercato e sta riscuotendo un forte successo in quanto riesce a garantire ottime prestazioni, soprattutto per quanto ne concerne il comparto grafico, pur mantenendo un prezzo contenuto.

 

AMD_Evolution

 

 

Dal 1982 ad oggi i processori AMD hanno visto aumentare incredibilmente i transistor all’interno del die, passando da appena 29mila a ben 1,45 miliardi, mentre il processo di miniaturizzazione ha fatto in modo che tali transistor divenissero sempre più piccoli, riducendo di ben 100 volte le proprie dimensioni in 30 anni.

 

L’AMD Llano è la soluzione più evoluta e ingegneristicamente più complessa che possiamo attualmente trovare in commercio.

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