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Intel Core i7 4770K e Core i5 4670K: scopriamo di che pasta sono fatti - Chipset Intel Serie 8, parola d’ordine flessibilità

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Chipset Intel Serie 8, parola d’ordine flessibilità

Da quando la funzione del chipset è stata limitata a Platform Controller Hub, il suo compito si limita a smistare le informazioni provenienti dalle periferiche secondarie di sistema, generalmente di storage, attraverso il bus DMI 2.0. Quest’ultimo, per semplificarne la descrizione, altro non è che un collegamento PCI Express 2.0 x4, con una bandwidth limitata a 20 Gb/s. Può sembrare molto, ma se pensiamo che 4 USB 3.0 (introdotte già nel chipset Z77) richiedono già 4x5Gb/s, possiamo capire che è difficile aumentare il numero di porte Sata 3 o USB 3.0 senza incappare nel collo di bottiglia presenze tra chipset e CPU, specialmente se la bandwidth dedicata a ciascuna connessione è assegnata in modo statico.

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I chipset della serie 8, ovviano a questo problema con una allocazione dinamica della bandwidth a disposizione, permettendo in questo modo di incrementare il numero massimo di USB 3.0 da 4 a 6 e il numero di porte Sata 6 Gb/s da 2 a 6! Ovviamente non saremo mai in grado di sfruttare tutte le connessioni contemporaneamente, per via del collo di bottiglia presente tra chipset e CPU. Tuttavia un simile scenario è abbastanza raro e molto spesso le periferiche collegate sono in stato di idle, pertanto l’utente potrà che beneficiare di un maggior numero di periferiche collegate contemporaneamente, senza accorgersi di cali prestazionali. Altra interessante novità è l’implementazione del protocollo xHCI per le USB 3.0, che introduce importante migliorie sia a livello prestazionale sia a livello di gestione dei dispositivi collegati.

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